mercoledì 28 dicembre 2011

Il fantasma del Natale

È passato. Anche questo Natale così come è arrivato se n'è andato.
Il fantasma di un Natale che non trasmette calore, fatto di abbracci a volte insofferenti a volte sentiti schivati con la scusa di appoggiare giacche e cappotti.
Com'era bello sentire il calore di abbracci ricambiati.
Quel Natale ormai diventato qualcosa di cui potresti anche fare a meno. Non provi più l'entusiasmo dell'attesa, l'allegria del creare gli addobbi per la casa, i piccoli regalini fatti con le tue mani, la ricerca del dono... non un oggetto qualsiasi... ma dell'oggetto che quando lo vedi sembra avere la foto del destinatario in bella mostra, almeno è questo che immagini.

Passano gli anni, cambiano le vite... le famiglie si modificano si allargano crescono prendono nuove strade con altre famiglie e rimane un vuoto a quel grande tavolo nato per l'occasione, dove si stava stretti stretti ed i bimbi seduti al mini tavolo si lamentavano perché si sentivano ormai grandi per starci con i piccoli. Un vuoto lasciato dalle persone ed ancor di più dallo stato d'animo che sapeva ricreare il Natale.
Risate, discussioni, allegria, dissapori, giochi, ripicche e riavvicinamenti... c'era tutto intorno a quel tavolo... eravamo tutti lì, tutti insieme... ognuno con i suoi se ma forse e perché... ma, per una volta, il giorno di Natale ed ancor più la sera della vigilia con la voglia di dare e ricevere un abbraccio sicuramente ricambiato con il calore dell'affetto.
Ed è così che il fantasma del Natale così come è arrivato se n'è andato lasciando poche buone emozioni e tanta amarezza per un tempo che cambia cose e persone e se ne va.

domenica 11 dicembre 2011

Sono qui... ma ero là

Dal 31 gennaio SPLINDER chiude i battenti e così ho dovuto sloggiare con il mio piccolo quaderno di pensieri tra me e me.

Sono proprio imbranata, più di due ore per trasferirmi qui... copia incolla di tutti i post e dei commenti sperando che ora non ci siano problemi di visualizzazione... sai com'è.
Va bhè dai, hai fatto di peggio.
Non farmici pensare, dovrei metter mano anche al sito... mi piacerebbe rinnovarlo un po' giusto quel tantino per renderlo "nuovo"... che ne dici?
Devo cominciare a preoccuparmi? Mica ricomincerai con intere notti a lavorarci?
Mah.. chissà! Però per ora chiudo qui e vado a nanna, ciao marbe a domani
Ciao ernè, dormi bene

Tra l'alba ed il tramonto

martedì, 25 gennaio 2011
La foschia della notte va diradandosi lasciando vivere il nuovo giorno che si sveglia al tepore del primo sole.. senti la serenità scendere dagli occhi al cuore.. il blu cupo si tinge di rosa per poi passare al rosso al bianco ed infine all'azzurro di una splendente giornata di mezzo inverno.
Che spettacolo.. anche tu vorresti risvegliarti così come il nuovo giorno ma la tristezza ti avvolge, le sensazioni che ti han lasciato i sogni della notte ti stringono lo stomaco vorresti correre per lasciarle indietro.. vorresti che non ti raggiungessero.. ma sono lì.. forti come vere.. vere come reali.. e fanno male, le senti come una stilettata nel petto.
Perché.. perché pensieri tanto bui.
Il tempo sembra sfuggirti tra le dita come fosse sabbia finissima, troppo spesso ti guardi indietro e pensi che il tempo passato è tanto.. molto più di quello che hai davanti.. e quella brutta sensazione quella voglia di scappare si riappropria della tua mente del tuo corpo. Non vuoi sentire quei pensieri non vuoi vederli.. ma sono lì, quasi potresti toccarli e fanno male..
È questo che si prova invecchiando? Paura del domani, paura di cosa potrà accadere, paura di soffrire perdendo chi ti è caro, paura di veder soffrire chi ti vedrà star male, paura della solitudine.. L'unica paura che non provi è quella di morire.. di quella non hai paura.. speri di addormentarti.. così.. senza rendertene conto, così come ti capita spesso ultimamente.
No non hai paura della nera signora, hai paura di star male, di non potere più gestirti da sola, di essere di peso agli altri.. ma quali altri.. non ci sono altri a parte voi due.
Passano le ore, il sole è ormai alto nel cielo, tra poco tramonterà tra uno sfolgorio di colori e tornerà la sera.. il buio.. ed un altro giorno se ne sarà andato... uno in meno sul tuo personale calendario.. un calendario senza una data finale scritta ma che c'è.. è lì.. vorresti saperla vorresti vederla anche se fosse quella di domani.. non staresti più così male.

Ma sei proprio scema? Stai perdendo un mucchio di tempo a star male invece di occuparlo a fare qualcosa che ti piace, una cosa qualsiasi che ti occupi la mente con qualcosa di bello.. allegro.. rilassante.. scemaaaaaa.. non ti rendi conto che stai perdendo un mucchio proprio di quel tempo che non sai quanto sarà?
È vero, hai ragione.. ora riprendo in mano quel ricamo fermo lì da troppo tempo.. o forse leggo quel libro che da tempo ho comperato.. la pila di roba da stirare aumenta sempre di più.. attacco il ferro e ne elimino un po'..
Ecco.. brava.. ti rendi conto di quante cose ti lasci scivolare addosso pensando a certe cavolate?
Va bene ti ascolto.. lavo i piatti!
Driiiiiiiinnnn driiiinnnnn.. il postino.....

##@##@#@#!!!!!... una multa.. ma con tutti quelli che non rispettano i limiti di velocità.. che sorpassano a cento all'ora dove il limite è cinquanta.. beccano me che praticamente andavo a passo d'uomo.. ####@@@@@#####!!!!
Ecco fatto.. la giornata si è raddrizzata!!!....


 
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ADDIO 2010 ... SPERIAMO!

lunedì, 27 dicembre 2010
.. e così anche il 2010 si avvia alla fine.
È stato un anno duro per il morale, sbattutto sotto i piedi, tritato frullato maciullato..
Ciò in cui hai creduto ed a cui hai dedicato tempo ed impegno ti ha sommersa di delusioni cocenti, delusioni date da uomini e falsi ideali a cui hai espresso la tua fiducia credendo fossero veri reali ed invece.. si sono rivelati per quello che sono.. una bandiera che copre lo squallore in cui siamo costretti a vivere da anni ormai. Credevi di poter dire la tua di poter contribuire a migliorare un po' le cose in una società dedita solo al tornaconto personale, dove "gli altri" servono a far mantenere, o raggiungere, il potere; hai vissuto in prima persona cosa può fare certa politica a chi ha ancora dei valori e vuole esprimerli a beneficio della comunità.. ti distrugge, ti crea terra bruciata intorno fregandosene altamente del danno che procura ai cittadini.. ciò che conta per quella politica.. per quegli omuncoli è solo il mantenimento del suo stato, della sua poltrona!
Ma perché te la prendi tanto? Lo sapevi che era un mondo marcio cosa ti aspettavi? Non è una bella bandiera che cambia le cose.. è quello che ci sta dietro per davvero.. e lì hai trovato solo parole, parole ingannatrici gridate al vento che arrivavano alle tue orecchie ma non ai fatti.
Lavori ti impegni perché ci credi ma non devi pestare i calli al "potere" non devi pensare con la tua testa, non devi agire secondo coscienza, non devi porre in primo piano i Valori il senso civico se questi non vanno nella direzione che vuole il "potere" sia esso politico o economico.. devi chiudere il naso per non sentire l'odore nauseabondo, devi chiudere gli occhi per non vedere il marciume, devi tapparti le orecchie per non sentire le cose giuste ma averle ben aperte per chi vuol farti fare ciò che gli porterà benefici personali.
Cara mia.. cosa ti aspettavi? Cosa mi aspettavo? Mi aspettavo coerenza, mi aspettavo che chi ha ben amministrato, senza intascare nulla sottobanco facendo lievitare i costi per la collettività, fosse almeno ringraziato, mi aspettavo che la politica dovesse avere in primo piano il bene comune dei cittadini, soprattutto quelli in stato di bisogno.. semplicemente mi aspettavo il contrario di ciò che è stato!
.. ed un'altro anno se ne va.. senza avere davanti a sé un futuro, un'apertura che faccia ben sperare.. Chiamarla delusione non rende nemmeno lontanamente ciò che davvero provo.
Essù dài.. pessimista dal pelo arruffato, rituffati nella mischia con il nuovo gruppo e riprovaci con impegno e se così ancora sarà almeno ci avrai provato!

BUON ANNO!

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I pensieri

martedì, 15 giugno 2010
Sei un orso, te lo ripeti da sempre quando qualcosa non va o sei tanto arrabbiata, ti rintani lì nell'angolino e guai a chi osa rivolgerti la parola o lo sguardo. Non chiedi nulla.. chiedi solo di essere lasciata in pace. Ma tutti hanno la soluzione, tutti hanno la loro da dire.. il più delle volte senza neppure ascoltare il perché tu stia così. Solo capaci di pontificare.. a dire che non è il modo di fare.. che sei un'egoista.. che devi "aprirti" con gli altri con chi ti vuole bene con chi ti è amico.. ma doveee? se quando parli neppure ti ascoltano.. sìììì ti sentono.. e ti dicono che fai come un bambino al quale si è rotto il giocattolo o se ne è stancato.. sentono che parli ma finisce lì!
È così difficile comprendere che sei stanca di sentire parole false raccontate come se fossero oro colato? Forse sei diventata vecchia.. vecchia nei pensieri, forse sei diventata così intransigente perché stai invecchiando, forse capisci che va sempre peggio e questo ti spaventa.... ma chenneso.. perché non ti fai gli affaracci tuoi e mi lasci in pace??
Non posso lasciarti in pace.. se no macini macini e non mi lasci riposare. L'unica cosa che sai è che quest'ultima delusione, in ordine di tempo, è più dura.. o forse così sembra perché è l'ultima capitata.
Hai creduto, pensato di aver finalmente trovato chi la pensava come te, chi voleva combattere le stesse cose tanto da farne sua bandiera.. e poi? Poi scopri che non è così!.. che per certi aspetti è anche peggio degli altri, proprio perchè dice che le regole ci sono e vanno seguite.. dagli altri.. sì perché nel suo procedere quelle stesse regole le infrange quotidianamente e fa tabula rasa di chi gliele ricorda!
Ti guardi intorno quasi come se cercassi l'acqua in un deserto.. quanti ora si riempiono la bocca delle stesse parole delle stesse bandiere, ma questa volta vuoi vedere.. vuoi capire su cosa si basa la casa..
Anche se ti senti svuotata, rimane rabbia.. rabbia che diverrebbe costruttiva se solo trovasse uno sbocco, una finalità ma così com'è è solo rabbia pura che ti mette a terra e che ti fa dire: lasciatemi in pace.. passerà.. ma per ora non toccatemi perché potrei essere cattiva.. molto cattiva!!

La vita, i contatti di tutti i giorni non aiutano di certo.. senti frasi come "la situazione è grave e le istanze presentate sono davvero tante ma come politico non posso certo dire subito no, quindi le prendo ma è ovvio che le metto lì e lì rimarranno.. non posso fare altro" oppure senti di promesse che difficilmente potranno essere mantenute e che nel migliore dei casi addosseranno a qualcun altro ben sapendo che potrà o dovrà dire di no.. ma dire NO subito.. non sarebbe meglio.. piuttosto ...che illudere chi in quell'istanza spera e conta per andare avanti?
Sei sempre più arrabbiata..... non guardarmi così.. non sono un mostro sono solo un orso che deve far rimarginare l'ennesima ferita.. o hai forse un'alternativa da propormi che non sia una bugia o una balla colossale?.. e allora falla.. ma bada bene che la risposta potrebbe essere un grande e sonoro ruglio!!


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Ciao Raimondo, ciao Sandra

lunedì, 19 aprile 2010
Non ho conosciuto Raimondo Vianello e Sandra Mondaini se non come milioni di altri italiani, attraverso film e programmi televisivi; ma mi ero fatta un’idea di queste due persone che sembrava nulla avessero a che fare con il mondo luccicante e fittizio dello spettacolo. Non li ho mai visti in trasmissioni sguaiate urlate e fatte unicamente di gossip e chiacchiericcio, li ho sempre visti eleganti, rispettosi degli altri e di se stessi nell’offrirsi alle telecamere ed al pubblico, ricordo ancora lo scherzo che fecero a Sandra e che aveva come protagonista Marco Columbro.. ricordo ancora la sofferenza ma non la ricerca del clamore per dire a Marco quanto stesse male nel sentire certe cose da lui dette nei suoi confronti.
Certo, di questo loro star fuori dal mondo, a volte Sandra si lamentava durante le interviste ma era sempre come essere a Casa Vianello, quasi a non voler far capire se quella fosse la loro reale vita o la finzione scenica.. se l’uno subisse le decisioni di riservatezza dell’altro non è mai stato motivo di dissidio pubblico, le loro crisi (che come in ogni coppia che vive da cinquant’anni una vita comune, probabilmente ci saranno state) le hanno sempre risolte al di là delle telecamere e dei giornali scandalistici.. e sono convinta che se solo avessero voluto quel tipo di pubblicità spicciola avrebbero sicuramente fatto notizia. Evidentemente non era quella la pubblicità che volevano che cercavano, loro erano Sandra e Raimondo ed il massimo della “sguaiatezza” era rappresentato dal personaggio Sbirulino e da Raimondo in calzoni corti su un campo da calcio.
Quando giovedì ho letto della morte di Raimondo e della decisione di Sandra, della famiglia Vianello, di non aprire la camera ardente al pubblico.. quando ho letto l’epitaffio funebre inviato da Sandra alla stampa e per le affisioni.. ho pensato che così come nella vita così voleva essere negli ultimi giorni tra di noi e l’ho rispettato.. li ho rispettati, ho avuto ammirazione per quelle due persone schive, eleganti, mai snob o con la puzza sotto il naso.

Qualcuno però ha sconvolto tutto ciò, tutto ciò che per una vita avevano fuggito.. i baracconi dello spettacolo il presenzialismo a tutti i costi.. e lì sono rimasta delusa, delusa da un sentimento infranto.. Non capivo come Sandra potesse aver accettato di non rispettare quelle scelte che sicuramente insieme avevano prese in altri momenti, quando le loro malattie e l’età avvicinavano date che nessuno avrebbe potuto rimandare.. non capivo.. mi sembrava un altro film.. un film dove i protagonisti non erano i Sandra e Raimondo conosciuti attraverso lo schermo e le NON apparizioni sui giornali scandalistici e gossippari.. ma solo dei sosia mal riusciti e non aderenti alla realtà che nemmeno il peggior imitatore avrebbe potuto realizzare!
Sabato ho capito qual era la risposta a tutti i miei dubbi, alla mia delusione; ho visto uno spettacolo indecente villano sguaiato volgare e senza alcun rispetto del dolore di una persona che in altri momenti probabilmente non avrebbe mai permesso. Sono assolutamente convinta che molte delle persone che erano là sabato ci sarebbero state anche senza i maxi schermo, ho visto vip arrivare e rifiutare di rispondere alle domande, come al solito cretine di molti giornalisti, ho visto vip che si sono accomodati in seconda terza quarta fila perché in quel giorno non erano loro i protagonisti, ho visto il circo mediatico là in bella mostra a fare scempio di due persone riservate violentate nel momento più doloroso.
Ho visto un guitto degno del peggior avanspettacolo essere la bruttissima copia di un personaggio interpretato da Alberto Sordi in non ricordo quale film che, al funerale di un attore comico suo amico, raccontava le battute più grasse dell’amico.. solo che in quel film c’era l’amore l’affetto che veniva espresso in quel modo perché era un omaggio ed un tributo rispettoso alla vita ed alla morte dell’amico.
Non è stato così per Raimondo, non così è stato per Sandra.. distrutta.. non presente.. frastornata, spinta a dire e fare cose che sicuramente non capiva a fondo e, dalle immagini che ho visto, non conscia di quanto stava accadendole intorno; il dimostrarle amicizia e rispetto avrebbe dovuto essere tutt’altra cosa.. tutta quella ostentazione di “amicizia fraterna e compagnona” che tanto strideva con il momento.
Vederla su quella sedia a rotelle, mal messa, con i capelli in disordine quel vistoso cerotto sull’occhio e senza scarpe.. un’ immagine di sé che penso mai avrebbe concesso nemmeno agli amici più cari che fossero arrivati a casa sua inaspettati. Dio non voglia che dietro a quella scena ci sia stata una regia studiata da qualcuno.. non oso pensare.. immaginare che Sandra si sia prestata a tale spettacolo indecoroso, non mi sembrava nelle condizioni fisiche per accettare o rifiutare tali cose, spettava ad altri proteggerla sostenerla e sottrarla ad una situazione che nessuno di loro due avrebbe mai accettato!
Sicuramente Sandra se fosse stata quella di qualche tempo fa avrebbe accettato che i funerali fossero pubblici perché amava Raimondo sapeva quanto la gente amasse lui e in fondo non disdegnava di rendere partecipe il mondo delle cose belle, in questo caso brutte; come quando accettò di realizzare il servizio sulla famiglia di filippini “adottati”.. ma non credo proprio che sarebbe arrivata a tanto in occasione dei funerali di Raimondo.
Non li conoscevo, è vero, non so quali fossero i loro reali pensieri, tutte le mie sensazioni a riguardo si basano su ciò che loro hanno voluto in tanti anni farci vedere ma lo stridere di quelle immagini è troppo forte e rumoroso per pensare.. per credere che i Raimondo e Sandra che abbiamo conosciuto e con la capacità di pensare intatta, avrebbero accettato.
Ciao Raimondo ciao Sandra.

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L fine di un sogno o forse no...

venerdì, 26 marzo 2010
Dopo parecchio tempo eccomi di nuovo qui ma oggi ho una grande delusione nel cuore.. tanta amarezza per qualcosa in cui ho creduto fermamente e che è finito male. Un'avventura politica iniziata due anni fa con tanta speranza di fare qualcosa di buono, ci scherzavo.. dicevo "adesso scendo io in campo".. e l'ho fatto, mi sono rimboccata le maniche.. ho racccolto firme, litigato, parlato con tante persone, partecipato a congressi convegni conferenze stampa ed a manifestazioni con bandiere e striscioni, sono anche stata candidata alle elezioni provinciali.. e poi? Non dico altro lascio qui la lettera che ho scritto, più per me stessa che per gli altri, la notte in cui tutto è veramente finito.

18 marzo 2010


Oggi è una bruttissima giornata, è la conclusione di un percorso che mi ha portato a una decisione molto sofferta.
Dopo poco meno di due anni di militanza nel Direttivo Provinciale di Cremona mi sono dimessa.. quattro componenti su cinque lo hanno fatto ma è di come mi sento io che voglio parlare e non dei motivi o delle situazioni.
Mi sono avvicinata alla politica, all’Italia dei Valori, perché volevo, dovevo fare qualcosa, perché mi rendevo conto che non era possibile continuare così, perché da sola non avevo le forze necessarie se non quelle di mettercela tutta contestando abusi e soprusi senza avere la forza propositiva per farli terminare o anche solo diminuire, perché condivideva con me ciò che io racchiudo in una sola parola: RISPETTO! e non il contrario.
A molti potrà sembrare la stessa cosa ma per me non lo è.
Dicendo che IDV condivideva con me vuol dire che quegli stessi Valori li ho già di miei e che più e meglio di altri, mi poteva aiutare nel portarli avanti con più forza sicuramente con più incisività, insieme si poteva arrivare a ottenere ciò che da sola non potevo nemmeno pensare di fare.
Ho dato le dimissioni credendoci fino in fondo e lo rifarei.. ma allora perché sto così male.. perché mi sento uno straccio; è inutile che ci giro intorno.. sono così perché ho fallito; quello che sto vivendo, al di là delle forti motivazioni che mi hanno portata alle dimissioni, altro non è che un fallimento! Un fallimento mio personale, il fallimento di un progetto, finalizzato a “fare qualcosa” è andato miseramente in fumo.

Ieri sera durante la riunione con iscritti e simpatizzanti ai quali avremmo spiegato il motivo di una decisione così violenta, ho capito che non avevo fatto tutto il possibile, non avevo cercato tutte le strade o almeno non ho avuto la capacità di vederle, di cercare un’alleanza che, forse, ci avrebbe aiutati ad aprire un’altra porta.. una più costruttiva.
Ieri sera un uomo di qualche anno più grande dei miei 58 e con problemi di salute è comunque arrivato alla riunione, ha ascoltato i nostri discorsi, annuiva o dissentiva in silenzio, molto attento a ciò che dicevamo anche se ci sono stati momenti di vera tensione e scontro tra noi del coordinamento.
A un certo punto ha chiesto la parola, si è alzato in piedi e ci ha detto che aveva ascoltato con attenzione quanto era accaduto le nostre argomentazioni e spiegazioni, lui era un elettore di Italia dei Valori perché credeva fermamente che si dovesse fare qualcosa, si dovesse combattere ciò che sta accadendo al nostro paese e, che nonostante i suoi problemi fisici, era lì a sostenere noi come suo unico riferimento politico a Cremona, noi.. non gli altri che si erano e stavano comportando male.. che avevamo tutta la sua fiducia e ci chiedeva di non dimetterci perché non avrebbe più avuto il suo punto di riferimento.. ho pianto.. in quel momento ho pianto.
Sono uscita dalla sala perché non potevo rimanere ad ascoltare le sue parole che sentivo come macigni, perché fino a quel momento pensavo di aver fatto tutto quello che potevo, ho compreso che non era così! Non avevo veramente fatto ciò per cui ero “scesa in politica”: lo stare in mezzo alla gente perché solo così avrei potuto poi riportare nella politica i problemi.
Quando sono rientrata dopo aver ricacciato giù a fatica, le lacrime avevano terminato di parlare. Abbiamo discusso accesamente ancora per un po’ ma ormai le parole che sentivo erano alla fine vuote di significati si rincorrevano i vari io ho fatto, io dico, io ho detto io.. io.. io.. nessuno che abbia nemmeno lontanamente recepito che tutti quegli io, io non erano non sono e non serviranno a fare quel che avremmo dovuto.. lavorare in un partito nonostante il partito nonostante i suoi dirigenti.
Ho avuto anche dimostrazioni di riconoscimento per il lavoro che ho svolto da parte di persone che conosco solo come indirizzo mail o numero di cellulare al quale inviavo gli avvisi via sms e che mi hanno detto, deve rimanere, non se ne vada.
Ho cercato di spiegare agli altri “colleghi di partito” che questa mattina mi hanno chiamata per sapere se stavo meglio quale fosse il motivo del mio star male ma solo due hanno capito veramente cosa intendo.. e sì che è tanto semplice.. non è la delusione.. quella come è arrivata prima o poi se ne andrà.. sono così perché quell’Uomo, quel Signore, con poche semplici parole dette terra terra senza tanti voli ed infioramenti con tutta la forza disarmante di chi crede veramente in una cosa è andato dritto al cuore e allo stomaco.. ma loro hanno sentito solo le parole evidentemente secondo il loro metro di valutazione si sentono a posto.. io no.. io oggi ho la piena dolorosa consapevolezza che avrei potuto e dovuto fare di più.. avrei dovuto alzare la voce più volte come faccio nella vita poi, magari, si arrivava comunque a questo punto ma con la consapevolezza di aver fatto il proprio dovere fino in fondo e che oltre non si poteva andare.. oggi non lo posso più fare.. mi sono chiusa fuori.. con motivazioni validissime e sacrosante ma FUORI! Al momento sono ancora iscritta al partito ma non so per quanto perché la mia iscrizione potrebbe essere revocata per “incompatibilità”!

Passerà.. ma al momento sto veramente male!


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La vita è sacra

sabato, 12 novembre 2011
Ma cos'è "la vita"? È gioire, soffrire, arrabbiarsi, è essere anche se per pochi momenti sereni, o è "vita" anche il giacere in un letto avendo come unica meta "visibile" la fine ed allo stesso tempo respingerla non riuscendo a contrastarla mentre le forze ti abbandonano e nulla si può fare per dare quella parvenza di vita così come la si intende?
Quanti dubbi, dubbi a cui sarà forse possibile rispondere solo nel momento in cui noi stessi ci troveremo davanti a quel bivio.
Fino a quel momento potremmo forse veder soffrire altre persone care chiedendoci quale sia la decisione giusta da prendere per loro... QUALE?

Lasciarli lì in un anonimo letto d'ospedale, come sospesi a mezz'aria, in attesa del saluto finale... o dando loro quella illusione di serenità tra le mura di casa che avrebbero desiderato pensando al momento che oggi stanno realmente vivendo...
Cosa fare? Chiedere consiglio, informazioni ma nessuno può aiutarci... siamo soli, soli con i tanti pensieri che si affollano e contrastano tra di loro. Quale è la cosa giusta da fare, da proporre?
I se ed i ma sono troppi e la testa sembra scoppiare.
Vorremmo solo saper prendere la decisione giusta che li faccia sentire meglio e nel rispetto della loro dignità.

Le consuetudini le formalità, le paure e le incertezze di chi ci sta intorno e con noi dovrebbero decidere hanno il loro peso, il timore di sopravvalutare o sottovalutare la portata di ogni nostra proposta o decisione il timore della sincerità delle parole dette da altri e la paura del rimorso di aver fatto o non fatto una scelta entrano in gioco... senza aiutarci ad imboccare la via giusta.
Intanto la persona per cui vorremmo il meglio è lì, sofferente, con la vita che la abbandona che le lascia intravvedere una speranza ed allo stesso tempo gliela toglie, con la dignità e la libertà espressa in vita calpestata e tenuta in poco conto.
Perché l'orologio della vita non deve potersi fermare su nostra consapevole scelta ma trascinarci in un percorso fatto di convenienze convenzioni e convinzioni, magari di altri, che alla dignità di essere umano lasciano ben poco... per chi, per cosa?

Il filosofeggiare non mi aiuta, i dubbi rimangono tutti qui, come macigni... quasi invidio coloro che hanno certezze e credono che a tutto ciò ci sia una risposta... la fede!
Li invidio perché scaricandone la responsabilità ad una entità superiore vanno ripetendo... Sarà quel che Dio vorrà... sanno farsene una ragione.
Io rimango qui consapevole dei miei timori e paure, forte solo del fatto che qualsiasi decisione presa potrà portarmi in futuro ad avere rimpianti o rimorsi e mai saprò quale sarebbe stata la via giusta.

Ciao Angela.

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E intanto il tempo se ne vaaaa...

giovedì, 05 maggio 2011
Stai lì a rigirare quei fogli ed intanto i pensieri si accavallano tumultuosi... non ce la fai a stargli dietro e di tempo da perdere non ne hai.
- Già.. il tempo.. non è mai volato tanto veloce.. sembra ieri ed è già dopo domani, perché?!
Quante cose ti stai perdendo, quante cose hai rimandato a dopo, quante cose che hai pensato fossero importanti ti hanno rubato il tempo per altre che lo erano ancora di più... ma ti dici che le farai "dopo"... pensando di avere tutto il tempo del mondo... ma il tempo passa inesorabile non lo puoi recuparare. Oggi hai girato il foglio del calendario, era fermo ad una settimana fa... ed era un altro mese... passato... finito... andato... quante cose non hai fatto dicendoti dopo lo faccio e quel momento non è mai arrivato? Tra pochi giorni mamma e papà festeggeranno il loro anniversario... 60 anni... una vita insieme tra alti e bassi, amore e litigi, discorsi ed interminabili silenzi e quei sessant'anni sono anche la tua vita. Sei cresciuta con loro, bene, male chi lo può dire... ci sono momenti che se potessi tornare indietro non cambieresti nulla ed altri in cui pensi che nulla salveresti.
Poco più o poco meno di vent'anni ti separano da loro e probabilmente meno o forse più ti separano dal "tuo" tempo e questo ti dà pensiero.
Vorresti fare cento cose e cento cose ti impediscono di farle, vorresti fermare il tempo per poterle fare ma non troveresti comunque il tempo di farle.
- perché???
Ehi... stupida ragazza.... non è vero che ti manca il tempo, ne hai fin'anche troppo, basterebbe solo che tu lo organizzassi... la vedi quella candela? Non saprai mai quando finirà... oggi... domani... e quando succederà, se avrai fortuna, rimpiangerai di non averne più per fare quelle cose che tante volte hai rimandato perché?
- perchéééé... perchéééé... cazzooooooo.... non lo so perché!
Non ti viene facile farti sentire da chi da molto tempo non senti... ti senti in torto, ti senti in difetto... un po' te ne vergogni... perché non l'hai fatto prima?
- bhè... ma gli orari... non era il momento... avevo da fare... ero incavolata... ero ammalata.... pensavo di avere tutto il tempo del mondo...
Ed oggi ti rendi conto che quel tempo non ce l'hai
- o forse sì!
Ma non sarà certo quanto quello passato... se tutto va bene... dieci?... vent'anni?...
- magari un mese o solo fino a domani...
Chi ha tempo non aspetti tempo.... chiama... parla... scrivi...
- sì... dopo... ora proprio non posso... devo andare...
Ma... allora perché hai perso tempo qui con me?
- perchéééé... perché avevo bisogno di dirlo a qualcuno, qualcuno che non sarebbe stato male sentendomelo dire....
Ed invece.... stiamo male tutte e due...
- ed è per questo che non posso... non voglio chiamare, parlare o scrivere... vado... devo proprio andare... lo farò quando torno....


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Dormire... forse morire

lunedì, 07 febbraio 2011
Sdraiata sul divano guardi stancamente il caos intorno a te... vorresti alzarti e sistemare un po' ma non ce la fai, gambe e braccia non rispondono... suona il telefono... ecco arrivo... un momento... niente da fare pur con tutta la tua volontà non riesci a muoverti, ma che succede.. perché non posso muovermi.
Non sto dormendo, ho gli occhi ben aperti, so dove sono... ma perché i rumori non li sento con le orecchie ma è come se mi arrivassero attraverso la pelle.. sento una strana calma ed allo stesso tempo paura.. ma no... non è paura... mi sento come se stessi giocando...sento quella sensazione di allegria spensierata ed i battiti del mio cuore che mi fanno compagnia, mi rinfrancano.
Sento che potrei correre... correre quasi sfiorando il terreno quasi volando raso terra.. forse riuscirei anche a volare, comincio a correre e non faccio fatica... nessuna fatica... ogni passo è un gran balzo in avanti... come quegli astronauti che da ragazzina ho visto in tv... sì proprio come loro...
Il telefono suona di nuovo... basterebbe che ti sedessi sul divano ed allungassi la mano... è lì... vicino a te... ma proprio non ce la fai... ti guardi e non capisci perché il braccio non si alzi... eppure lo senti così leggero e così forte allo stesso tempo...

Ma sì... lascialo suonare... che importa... richiameranno.
Intanto senti che una gamba è piegata, con il piede dietro al ginocchio dell'altra... non puoi più correre... ma chi lo ha detto... posso saltellare su una gamba sola ... guarda come sono brava... guarda come sono veloce... basta che mi sposto un po' in avanti e posso quasi decollare, ma che scemata... ma come te le inventi... sìììì... ti dico che posso anche schizzare via come un jet... guarda... e così è... un balzo e sei dall'altra parte della stanza... che bello è una sensazione bellissima.
Ad un tratto però... ti rendi conto che sei sola, che nessuno è lì con te... nessuno... ma dove sono tutti... perché non c'è nessuno?... ma è una domanda alla quale in fondo non ti intreressa avere una risposta, quella strana sensazione di pace e tranquillità ti fa star bene, solo che non capisci... senti di essere sdraiata sul tuo comodo divano... senti il tuo corpo che preme sui cuscini... ma non puoi muoverti... senti anche un dolore ad un fianco... ma non ce la fai a spostarti ed allora?... com'è possibile che allo stesso tempo ti senta così serena e spaventata?
I pensieri si rincorrono mentre sotto di te una immensa pianura verde con fiori bianchi e tante piante.. hai capito.. stai sognando... ma no.. è impossibile... non sto dormendo... forse sono morta e nessuno se n'è accorto.. ma ... allora... è così che ci si sente?... non male... mi piace...
Di nuovo il telefono... uffaaaa... ma cosa vogliono... non posso rispondere... non ora... non più...

All'improvviso rumori lontani ti infastidiscono... voci che all'improvviso si alzano... si fanno più vicine... la sensazione di serenità scompare... ti senti come se pesassi tantissimo...
bimbaaaaa... porca miseria... è un'ora che ti chiamo... mi hai fatto preoccupare... perché non rispondevi al telefono? Chi... io?... non potevo... I suoi occhi tra il preoccupato e l'arrabbiato ti fissano mentre ti alzi dal divano... non potevo... ero morta!... per un po'... solo per un po'.

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Riso e prezzemolo

venerdì, 15 gennaio 2010
.. le giornate troppo corte.. le serate interminabili.. le luci già accese fin dal pomeriggio.. l’inverno è nel suo pieno vigore.. la nuova caldaia fa il suo dovere rimandando un bel caldo ma non riesce a sostituire la calda compagnia di un po’ di legna che brucia allegramente nel camino. Per tanti anni ha riscaldato tutto da solo la casa, faticosamente è vero.. sistemare tutti quei quintali di legna e poi tutti i giorni su e giù per la scala con la cesta piena.. star bene o star male si doveva fare se si voleva stare al caldo.. ora c’è lei.. la nuova caldaia.. poche attenzioni, giusto al mattino quando scendi per andare al lavoro e la sera quando torni per buttarci dentro un sacchetto di pellet.. e la casa è calda.. senza fatica.. ma quanto manca il tepore del camino.. il colore del fuoco che nelle buie giornate illuminava la casa con quelle luci ed ombre che facevano compagnia.
Il piacere di quella atmosfera ti porta nostalgia.. prendi la cesta che è sempre lì al suo posto al fianco del camino.. non hai voluto toglierla hanno vissuto insieme per tanti anni e poi.. ti piace vederla lì.. “fa casa”, sali e la riempi di legna.. quel tanto che basta per una serata.. una serata in compagnia di un bel fuoco mentre si cena.
Cosa c’è di più bello.. non è importante cosa ci sarà sulla tavola.. anche solo una tazza di latte basterebbe.. perché il camino fa famiglia.. fa unione.. fa star bene.
Sarà l’atmosfera che hai negli occhi e nel cuore.. ma stasera hai voglia di minestrina.. calda e fumante.. ma non ne hai in casa e così decidi per riso patata prezzemolo ed una bella spolverata di parmigiano.. sempre in brodo è ma hai già l’acquolina in bocca.
Prepari tutto e porti in tavola.. bacino di buon appetito al marito ed iniziate a mangiare.. vi vedi da fuori.. come nella sequenza di un film o forse è vita reale che hai visto da bambina?.. ma che importa.. in quelle immagini vedi due vecchietti seduti a tavola davanti ad un camino.. due vecchietti che parlano sottovoce mentre piano piano mangiano.. c’è armonia.. c’è intesa.. c’è amore, quell’amore.. quell’affetto che solo tanti anni di vita insieme possono aver costruito.. passando attraverso gioie e dolori successi e sconfitte.. e che oggi, con un solo sguardo, permette loro di intendersi senza dover spiegare..
Ti senti così.. lo vedi così.. ti alzi.. ti avvicini a lui e gli schiocchi un bacio sulla guancia.. lui ti guarda sorride.. ha capito.. ti prende la mano e sussurra.. anche per me è la stessa cosa..

Quali strane magie può fare in pezzo di legna che brucia allegramente nel camino.. e questa magia stasera è qui.. vera e reale tra due vecchietti non ancora così vecchietti che seduti a tavola chiacchierando sommessamente mangiano riso patata e prezzemolo.
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#1 15 Gennaio 2010 - 16:21
non lo so perchè, ma mi sono commossa.. chi sa se mai un giorno anche io e mio marito, rimasti soli, dopo che i figli saranno andati via, resteremo a mangiare in silenzio patate riso e prezzemolo? già adesso pare non abbiamo più nulla da dirci... noi non abbiamo il camino a scaldarci la casa ed il cuore, ma solo la TV, fredda testimone di un dialogo che non c'è più...
che dire, beati voi...
un bacio affettuoso sulla guancia, a tutti e due, Caterina
utente anonimo

#2 16 Gennaio 2010 - 13:08
Ciao Caterina che bello trovare il tuo commento è come aprire la porta e trovare un'amica, erano giorni che non scrivevo ma appena l'ho fatto ecco che ci sei anche tu.. grazie *_*
Te lo auguro con tutto il cuore, il tempo può far perdere di vista molte cose che si danno per scontate o non necessarie perché ce ne sono altre sempre pressanti da farle passare in secondo piano.. ma nel tempo con il tempo ritrovato.. riscoprirle.
.. e poi.. un attimo di magia.. il tempo di un ciocco di legno che brucia nel camino non è la vita di tutti i giorni.. negli altri giorni ci può essere il silenzio.. la solitudine.. le incomprensioni.. tutto il resto che può far pensare che il dialogo non c'è più.. provate a spegnere la televisione una sera che i figli dormono o sono fuori.. o sono solo di là a fare i compiti.. una sera che per noia si pigiano i tasti del telecomando.. puff... si è rotta... e adesso?.. una sera che per caso il vostro album di famiglia è lì sul divano..una sera.. magari riscoprite che anche solo stare in silenzio a guardare quelle foto il dialogo c'è ancora è solo accantonato perché, purtroppo, le parole servono a far funzionare la vita di tutti i giorni..
un abbraccio, ernesta
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Nevica... sapessi come nevica

lunedì, 21 dicembre 2009
.. e nevica ancora, dovrei uscire.. oggi è la giornata che avrei potuto dedicare alle “cose del Natale”.. ma come faccio.. nevica copiosamente.. uffaaa.. anche il tempo non mi aiuta a preparare il Natale.
Il cuore lo vorrebbe.. tanto, ma la mente no.. la mente è stanca.. apatica.. guarda le luci sugli alberi nei giardini ed alle finestre e ne riceve solo tristezza.. non parliamo poi di quelle centinaia di babbi natali miseramente appesi alle pareti delle case..
 
 
Ricordi quell’anno in cui costruisti un Babbo Natale a misura d’uomo riempiendo un pigiama di carta di giornale e vestendolo poi con un vero costume bianco e rosso?’.. Un Babbo Natale in piena regola.. con tanto di barba sacco sulle spalle e stivali neri.. avresti voluto costruire anche una specie di slitta e posizionarla sul bordo del tetto mentre Babbo Natale rimaneva appeso al cornicione.. come se nel suo tentativo di atterraggio sul tetto vicino al comignolo avesse preso male le misure e fosse rimasto lì in bilico.. non ci riuscisti perché non trovasti materiale leggero adatto allo scopo.. non volevi certo che creasse danni magari facendo cadere qualche tegola..
Che matta che sei.. Ricordi?.. era il primo Natale con l’euro e conviverci non era stato facile.. così creasti una pipa con il misurino del detersivo ed un rametto di legno mettendogliela in bocca e facesti in modo che Babbo Natale pur tenendo le braccia conserte la tenesse con una mano.. volevi anche mettere un cartello con la scritta “per colpa dell’euro quest’anno non ho soldi per i regali.. sciopero!”
Sulla piccola finestra della mansarda non ci sarebbe stato e ti accontentasti di sederci il tuo Babbo Natale con le gambe accavallate.
La gente passando commentava ridendo, qualcuno ti chiese se il tuo fosse un Babbo Natale sfaticato e tu rispondevi.. “no.. ha solo deciso di scioperare”
Non capivano e ti guardavano con uno sguardo strano.. mica avevano tutti i torti, strana lo sei veramente cara mia.. tant’è che a gennaio lo facesti diventare Befana.. con sottanone stivali neri scialle e scopa.. la appendesti alla finestra come se si fosse impastata contro il muro..
Negli anni successivi i Babbo Natale e le Befane sono “fioriti” ovunque ma allora non ce n’erano..
Hai ragione.. ed oggi sono qui che dovrei uscire ma nevica e non ne ho voglia.. ma.. forse.. anche se non nevicasse non ne avrei voglia ugualmente.. rivoglio il mio spirito giocoso del Natale.. dove diavolo si è nascosto quest’anno.. che sia davvero diventata tanto vecchia che non mi diverto più?..
Dài.. su.. rompiscatole che non sei altro alza.... i tacchi e datti una mossa.. molla quel divano e la copertina e vai a preparare il Natale.. in più hai ancora le piastrelle della cucina da pulire.. su che aspetti??
vado.. vado..
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Nevica

giovedì, 17 dicembre 2009
Che sorpresa questa mattina all'apertura degli antoni delle finestre.. dai rumori delle auto non avevo capito che fuori un bel manto bianco si era posato su tetti strade ed alberi ormai spogli.. forse per il forte mal di testa che mi ritrovo.. È sempre bello vedere tutto così lindo e pulito, l'aria frizzante e secca portata dalla neve mi accarezza il viso.. brrr.. che freddo.. chiudo in fretta e rimango ad osservare da dietro i vetri, il caldo del calorifero sale e mi dà quel tepore che per un attimo è stato sostituito dal gelo.. Mi preparo la colazione e con la tazza del caffè latte mi riavvicino alla finestra ad osservare il paesaggio.
Le persone passano riparandosi con gli ombrelli dalla neve che ancora scende copiosa, camminano a passi corti e veloci.. sembra quasi siano di fretta, vicino a me i miei due miciotti osservano lo scenario poi mi guardano per un attimo e tornano a seguire i fiocchi che scendono fitti. Saponetta fa quel suo strano verso come quando vede un uccellino sul tetto.. che pensi siano farfalle o piccoli uccellini? Lo coccolo ed inizia il suo concerto di ronf ronf.. mamma mia sembra un treno.. Biscotto mi guarda con gli occhi socchiusi allungo la mano per accarezzarla si ritrae.. come sempre.. non ama molto essere toccata.. o meglio.. io so che le piace.. perché quando è sovrapensiero si lascia accarezzare e ronfa pure.. ma poi come si risvegliasse all'improvviso si scosta guardandomi con i suoi grandi occhioni spalancati e se ne va.. per un attimo.. ed eccola di nuovo qui accanto a noi.. piccola cucciolina.

Sarà la neve.. ma oggi senti l'odore del Natale.. la voglia di una casa colorata di oro di rosso di verde e di tante lucine colorate che si rincorrono, non riuscivi a sentirlo nei giorni scorsi e la cosa non ti piaceva ti sentivi come in una stanza troppo bianca e luminosa dove il Natale non c'era perché non si sarebbe visto.. una strana sensazione di tristezza e magone.. dovuti a chissà cosa.. non è che sia passata ma quell'odore di Natale per un attimo ti ha fatto star bene e lo vedi.. lo vedi e lo senti lì.. in quella parte di stanza dove gli antoni sono ancora chiusi e tutto è nella penombra.. lì vedi i colori natalizi la serenità.. il tepore dei ricordi sembra quasi accarezzarti.. lì hai la voglia di "fare" Natale.. l'albero il presepe la musica gli addobbi colorati.. ma solo lì.. in quella parte buia della stanza.. non qui dove la finestra ti rimanda il bagliore della neve.. non qui dove la luce è abbagliante.. qui ti senti come se fossi al centro di una grande piazza dove non hai nulla per ripararti dagli altri, indifesa a chissà quali pericoli.. lì invece ti senti protetta avvolta dalla calda coperta fatta di bambagia della penombra che immagini però ricca di lucine e colori dove le dolci melodie natalizie ti rendono allegra e gioiosa.. perché??
Ti senti divisa in due.. qui la razionalità il fare.. lì il sentimento il crogiolarsi il coccolarsi ed è questo il Natale che vorresti e che ti piace ma c'è qualcosa che ti blocca che non ti fa fare il passo verso quella parte di stanza pur stando male dove sei.. ma lo sai che sei davvero complicata? Prendi l'albero le palline ed i fili colorati le lunghe file di luci ed inizia a vestirlo.. fai il presepio.. classico.. tradizionale.. pazzo.. stravagante.. avvolgi scatole in carte colorate e festose e mettile lì sotto l'albero.. goditi quei momenti quelle ore in serenità.. e poi.. torna pure qui dove la luce è senza colore.. anonima ed insipida.. triste e solitaria.. ma continua a guardare il "tuo" Natale compagnoso.. dolce.. coccoloso.. colorato e caldo... Dàiii buttati.. è morbido..

Intanto la neve continua a scendere posandosi sullo spesso manto bianco che ha coperto tutto quanto intorno, accendo il camino.. chissà che non riscaldi un po' questo ambiente che sembra così freddo e distante dal Natale che piace a me.
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#1 17 Dicembre 2009 - 13:44
molto bello il pensiero, e l'atmosfera natalizia, ma...appunto, ad un certo punto, quando leggevo che da una parte ti volevi lasciare andare, ma dall'altra qualcosa bloccava...e come mai bloccava? Spero che tutto sia bello...come la neve che è arrivata
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#2 17 Dicembre 2009 - 14:52
stamattina presto quando mi sono svegliato e ho guardato fuori non ho potuto fare a meno di sorridere estasiato. sono sempre allegro ma la neve mi dà ogni volta una gioia particolare. ciao
Utente: ANTONYPOEContattamiGuarda il mediablog (foto, audio e video) di questo utente. ANTONYPOE
#3 17 Dicembre 2009 - 16:03
skarbie
se solo lo sapessi il perché.. sarei a metà dell'opera.. grazie per esserti soffermato a leggermi
marbe
Utente: bymarbeContattamiGuarda il mediablog (foto, audio e video) di questo utente. bymarbe
#4 18 Dicembre 2009 - 01:27
ciao carissima!!! era tanto che non ti leggevo... come mai?? stai bene???
anche a me la neve mi fa sentire a metà.. da un lato mi piace tanto è così romantica, rievoca davvero l'atmosfera natalizia!!... dall'altro vedo il lato pratico e mi immagino mentre sono costretta a uscire a piedi per andare a fare la spesa e tornare a casa carica di buste sotto l'ombrello... impacciata, innervosita, infreddolita, magari sono pure scivolata un paio di volte imprecando in ostrogoto...
ma a parte questo...
sono contenta di averti riletta!!! ...e sù con la vita che Natale viene una volta l'anno... per fortuna!! ah ah!!
un bacio grande!!
Caterina
utente anonimo
#5 18 Dicembre 2009 - 08:33
ciao Caterina, sto bene nessun problema fisico.. solo impegni e negli ultimi tempi il pc capriccioso.
Divisa a metà nel rapporto con la neve.. estasiata alla vista del paesaggio e piuttosto scocciata perché in quel paesaggio dovevo muovermi per le faccende di tutti i giorni.. conosco bene la sensazione.
Ma no dai.. il Natale è bello.. certo che prima che fuori dobbiamo sentirne l'atmosfera ed i profumi dentro di noi.. ed allora sì che è una festa..
Spero che anche tu stia bene, ti faccio tanti auguri di Buone Feste
un abbraccio, ernesta
Utente: bymarbeContattamiGuarda il mediablog (foto, audio e video) di questo utente. bymarbe
#6 18 Dicembre 2009 - 14:57
meno male, sono contenta che stai bene!!
grazie per gli auguri! auguro anche a te un sereno e allegro Natale!!
baci, Caterina
utente anonimo

Il venditore

lunedì, 26 ottobre 2009
L'ennesimo venditore suona il campanello vende calze fazzoletti e scope.. scope mirabolanti.. praticamente fanno tutto da sole. Nessuna fatica a cui sei abituata e la casa sarà pulita.. spazza spolvera lava pavimenti e piastrelle.. senza parlare delle tappezzerie di divani e poltrone -no guardi non mi interessa, il folletto ce l'ho già- lo senti ridere.. ti dice che non si tratta del folletto né di alcun elettrodomestico.. è solo una normalissima scopa.. come quella che hai in casa ma che fa tutte le cose che ti ha appena elencato senza fatica.. mmmhhh.. che venda la scopa che Topolino usava nel film Fantasia..? no meglio di no.. ricordi come andò a finire? Non hai nessuna intenzione di scendere ed aprire la porta.. insiste -signora mi dia modo di dimostrarle come funziona.. ne rimarrà contenta e in più costa davvero poco rispetto a quello che fa-.. ma la tua non è una questione di prezzo.. sei davvero incuriosita è che non ti fidi ad aprire la porta a chi non conosci.. saluti e avvisi che riagganci la cornetta del citofono. Ti dispiace esserti comportata così.. hai cercato in ogni modo di non essere scortese ma alla fine gli hai chiuso la porta in faccia.. una faccia che non sai nemmeno come fosse.. magari a casa ha una famiglia da mantenere e quello è l'unico lavoro che ha trovato.. in fondo non ti chiedeva nulla solo farti conoscere un nuovo prodotto poi avresti comunque detto di no.. o forse l'avresti comprata.. perché allora ti senti così? Non hai fatto nulla di male lo sai.. cosa ti costava scendere, mettere la catenella ed aprire la porta quel tanto che bastava a vedere la persona.. ti sei lasciata condizionare dalle tue paure.. da quelle paure che si insinuano in te ogni volta che senti o leggi notizie di persone aggredite in casa, ma come si può vivere così.. precludendosi la libertà di scegliere.. perché hai lasciato che una persona si sentisse rifiutata a priori..

Lo sai bene tu.. come ci si sente ad essere emarginati.. lo hai vissuto fin da piccola bambina "straniera" nel tuo stesso Paese.. solo perché arrivavi da "di là del Po" ti chiamavano zingara terrona.. e tu per difenderti, quasi fosse una colpa grave non essere nata lì precisavi "ma io sono nata in Toscana" come a voler fare dei distinguo come se il non essere napoletana o calabrese o di altri luoghi potesse salvarti da quelle parole cattive.. ti difendevi.. ma da cosa dovevi difenderti.. eri italiana come loro.. come quelle persone che dicevano a tua mamma di uscire dal negozio dove era entrata a comperare il pane perché non volevano terroni a casa loro.. che eravamo mangia pane a tradimento.. che eravamo lì a rubare il lavoro a loro! Quanto hai dovuto combattere crescendo.. dovendo dimostrare che eri "a posto" che non rubavi nulla a nessuno che lavoravi come loro che eri onesta e non rubavi.. sarà per quello che ancora oggi quando entri in un negozio stai bene attenta a non toccare le cose.. chiedi sempre -per favore mi fa vedere questo-? le mani sempre in tasca o in ogni caso ben in vista.. evitando di metterle nella borsa se non quando devi tirar fuori il portafoglio? ormai lo fai automaticamente è diventata una abitudine.. quante volte tua mamma ti ripeteva "a casa degli altri non toccare niente.. non chiedere niente.. chiedi sempre per favore.. e rispondi sempre no grazie.. sì grazie.." Certo, normali insegnamenti di buona educazione (una volta si usava insegnarla) ma che dovevano servire anche a farti accettare.. e oggi?.. oggi hai chiuso la porta in faccia ad una persona come te.. ad un uomo che stava cercando di guadagnare la giornata onestamente e lo hai fatto non perché straniero, era italiano, non perché è qui a rubarti il lavoro, tu lo avresti fatto quel lavoro? Sì certo lo hai fatto con educazione.. ma questo non giustifica.. lo hai fatto!
Lo hai fatto vigliaccamente per paura.. paura che potesse farti del male senza dargli la possibilità di "parlare" con te!

PERCHÈ DEVO RITROVARMI A VIVERE COSÌ?
Esco.. magari lo reincontro..

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commenti:
#1 26 Ottobre 2009 - 16:38
è capitato anche a me di sentirmi emarginata nel paese in cui vivo da 12 anni, sono nella provincia di Bari ed io ero una "cittadina" e come tutti i forestieri in questo paese non ero vista bene, perchè non mi conoscevano (o non mi lasciavo conoscere), in fondo a loro che importa di me?? non ho parenti qui nè amici, e poco mi spiace, non piaccio a loro e loro non piacciono a me...
anche qui spesso bussano alla mia porta i venditori, anche io ho paura ad aprire... ma subito dopo suonano al campanello di fianco...
stai attenta, non sono tutte brave persone!!
baci Caterina
utente anonimo
#2 27 Ottobre 2009 - 01:16
Ciao Caterina.. lo so che non sono tutte brave persone quelle che ci suonano il campanello così come non lo sono tutte quelle che incontriamo per strada.. ed è per colpa di quelli disonesti che ci facciamo prendere dalla paura allontanando anche chi ha veramente bisogno.. è per questi che mi sento a disagio :(
un abbraccio, ernesta
Utente: bymarbeContattamiGuarda il mediablog (foto, audio e video) di questo utente. bymarbe
#3 04 Novembre 2009 - 15:38
hai ragione!!! peccato che non ce l'abbiano scritto in fronte... ah ah!!
buona giornata, Caterina
utente anonimo