domenica 11 dicembre 2011

Il venditore

lunedì, 26 ottobre 2009
L'ennesimo venditore suona il campanello vende calze fazzoletti e scope.. scope mirabolanti.. praticamente fanno tutto da sole. Nessuna fatica a cui sei abituata e la casa sarà pulita.. spazza spolvera lava pavimenti e piastrelle.. senza parlare delle tappezzerie di divani e poltrone -no guardi non mi interessa, il folletto ce l'ho già- lo senti ridere.. ti dice che non si tratta del folletto né di alcun elettrodomestico.. è solo una normalissima scopa.. come quella che hai in casa ma che fa tutte le cose che ti ha appena elencato senza fatica.. mmmhhh.. che venda la scopa che Topolino usava nel film Fantasia..? no meglio di no.. ricordi come andò a finire? Non hai nessuna intenzione di scendere ed aprire la porta.. insiste -signora mi dia modo di dimostrarle come funziona.. ne rimarrà contenta e in più costa davvero poco rispetto a quello che fa-.. ma la tua non è una questione di prezzo.. sei davvero incuriosita è che non ti fidi ad aprire la porta a chi non conosci.. saluti e avvisi che riagganci la cornetta del citofono. Ti dispiace esserti comportata così.. hai cercato in ogni modo di non essere scortese ma alla fine gli hai chiuso la porta in faccia.. una faccia che non sai nemmeno come fosse.. magari a casa ha una famiglia da mantenere e quello è l'unico lavoro che ha trovato.. in fondo non ti chiedeva nulla solo farti conoscere un nuovo prodotto poi avresti comunque detto di no.. o forse l'avresti comprata.. perché allora ti senti così? Non hai fatto nulla di male lo sai.. cosa ti costava scendere, mettere la catenella ed aprire la porta quel tanto che bastava a vedere la persona.. ti sei lasciata condizionare dalle tue paure.. da quelle paure che si insinuano in te ogni volta che senti o leggi notizie di persone aggredite in casa, ma come si può vivere così.. precludendosi la libertà di scegliere.. perché hai lasciato che una persona si sentisse rifiutata a priori..

Lo sai bene tu.. come ci si sente ad essere emarginati.. lo hai vissuto fin da piccola bambina "straniera" nel tuo stesso Paese.. solo perché arrivavi da "di là del Po" ti chiamavano zingara terrona.. e tu per difenderti, quasi fosse una colpa grave non essere nata lì precisavi "ma io sono nata in Toscana" come a voler fare dei distinguo come se il non essere napoletana o calabrese o di altri luoghi potesse salvarti da quelle parole cattive.. ti difendevi.. ma da cosa dovevi difenderti.. eri italiana come loro.. come quelle persone che dicevano a tua mamma di uscire dal negozio dove era entrata a comperare il pane perché non volevano terroni a casa loro.. che eravamo mangia pane a tradimento.. che eravamo lì a rubare il lavoro a loro! Quanto hai dovuto combattere crescendo.. dovendo dimostrare che eri "a posto" che non rubavi nulla a nessuno che lavoravi come loro che eri onesta e non rubavi.. sarà per quello che ancora oggi quando entri in un negozio stai bene attenta a non toccare le cose.. chiedi sempre -per favore mi fa vedere questo-? le mani sempre in tasca o in ogni caso ben in vista.. evitando di metterle nella borsa se non quando devi tirar fuori il portafoglio? ormai lo fai automaticamente è diventata una abitudine.. quante volte tua mamma ti ripeteva "a casa degli altri non toccare niente.. non chiedere niente.. chiedi sempre per favore.. e rispondi sempre no grazie.. sì grazie.." Certo, normali insegnamenti di buona educazione (una volta si usava insegnarla) ma che dovevano servire anche a farti accettare.. e oggi?.. oggi hai chiuso la porta in faccia ad una persona come te.. ad un uomo che stava cercando di guadagnare la giornata onestamente e lo hai fatto non perché straniero, era italiano, non perché è qui a rubarti il lavoro, tu lo avresti fatto quel lavoro? Sì certo lo hai fatto con educazione.. ma questo non giustifica.. lo hai fatto!
Lo hai fatto vigliaccamente per paura.. paura che potesse farti del male senza dargli la possibilità di "parlare" con te!

PERCHÈ DEVO RITROVARMI A VIVERE COSÌ?
Esco.. magari lo reincontro..

postato da bymarbe alle ore 10:52 | Permalink | commenti (3) / commenti (3) (pop-up)
categoria:
sensazioni, tristezza, pensando, parlare da sola

commenti:
#1 26 Ottobre 2009 - 16:38
è capitato anche a me di sentirmi emarginata nel paese in cui vivo da 12 anni, sono nella provincia di Bari ed io ero una "cittadina" e come tutti i forestieri in questo paese non ero vista bene, perchè non mi conoscevano (o non mi lasciavo conoscere), in fondo a loro che importa di me?? non ho parenti qui nè amici, e poco mi spiace, non piaccio a loro e loro non piacciono a me...
anche qui spesso bussano alla mia porta i venditori, anche io ho paura ad aprire... ma subito dopo suonano al campanello di fianco...
stai attenta, non sono tutte brave persone!!
baci Caterina
utente anonimo
#2 27 Ottobre 2009 - 01:16
Ciao Caterina.. lo so che non sono tutte brave persone quelle che ci suonano il campanello così come non lo sono tutte quelle che incontriamo per strada.. ed è per colpa di quelli disonesti che ci facciamo prendere dalla paura allontanando anche chi ha veramente bisogno.. è per questi che mi sento a disagio :(
un abbraccio, ernesta
Utente: bymarbeContattamiGuarda il mediablog (foto, audio e video) di questo utente. bymarbe
#3 04 Novembre 2009 - 15:38
hai ragione!!! peccato che non ce l'abbiano scritto in fronte... ah ah!!
buona giornata, Caterina
utente anonimo

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