venerdì 17 ottobre 2014

I ricordi... non li cerchi... arrivano da soli.

Tra un orecchino ed un braccialetto... qualche canzone e qualche ricordo accompagnano le mie mani è così che è saltato fuori questo.
Quando ero piccola all'inizio dell'anno scolastico di quarta elementare la Maestra, la Signora Colombo, ci fece disegnare il paesaggio delle vacanze.
Io decisi di disegnare ciò che vedevo dal treno andando a Massa.
Ci misi tutto l'impegno e tutti i colori dell'astuccio... o quasi... per fare quei campi il più vicini alla realtà che vedevo e che mi affascinava.
Felice del risultato lo consegnai. Dire che ci rimasi molto ma molto male è poco quando la Signora Maestra lo commentò davanti a tutti. Il mio disegno non era vero, non poteva darmi il voto perché il titolo era il paesaggio delle vacanze non disegno di fantasia.... ma come... io quei campi tutti colorati con tanti toni di marrone verde arancio giallo ed anche rosso... si perché nei campi c'erano anche tanti papaveri, c'era un fiume, una strada tutta curve filari di piante e viti, casolari e tante altre cose... io li vedevo davvero andando in vacanza attraversando la pianura padana e poi gli appennini, così come li vedevo dal treno andando a Pisa e Siena... perché insisteva a dire che non era possibile :'(
Mandai giù il groppo in gola grosso come una mela. Sul pullman che mi riportava a casa piansi molto, l'autista cercò di consolarmi, mi fece sedere davanti vicino a lui ma ero offesa, umiliata.


Credevo di aver fatto solo un bel disegno... simile a questo... c'era anche un omino che dormiva sotto la pianta....

 


ma... ripensandoci mi domando... e se lo avessi fatto con tutti questi fiori... mi avrebbe fatta ricoverare in manicomio?


L'altro colpo di grazia lo ebbi a fine anno, quando vennero esposti quei lavori... il mio non c'era e non potei farlo vedere alla mamma che non sapeva del mio dispiacere di mesi prima... lei chiese conto alla maestra... ma il disegno non c'era più e mi disse che se la maestra non lo aveva tenuto era perché non andava bene.
Credo proprio che questa storia (insieme a qualcun'altra ;) ) abbia influito parecchio sulla mia non autostima. Solo a ripensarci mi viene ancora il magone... sarà per questo che spesso quando sono un po' giù rifaccio sempre lo stesso disegno?


 



e se fosse... una giornata storta?


Mi sveglio a causa di un forte dolore al collo e mi accorgo che la sveglia sta suonando... guardo l'ora... sono le sei e tre minuti... mio marito dorme e alle sei avrebbe dovuto essere al lavoro... lo chiamo... come un razzo schizza giù dal letto prendendosela con me perché è in ritardo.
Metto i piedi fuori dal letto ed infilo la ciabatta destra col piede sinistro... azzo... comincia male... tra un... potevi chiamarmi... spostati... sei sempre tra i piedi... e diversi... anche stamattina sono in ritardo... scendiamo.
Mentre lui mette le scarpe sempre prendendosela con me, apro il portone del garage... proprio contro un ginocchio... il mio... porc**#* *%** */ *** *** zozza... sale in macchina esce e se ne va.
Chiudo il portone e penso bene di lasciarci dentro due dita... ari porc.....

Torno su... appena entrata inciampo in Acqua che mi corre davanti... e prendo una storta al piede... eccheccavolo... in quel momento vedo che il calendario perpetuo sul camino segna il 13... e meno male che ne abbiamo tredici se no che succedeva....
Dò la pappa ai gatti ma una ciotola mi scivola dalle mani... ennoè.... in mezzo a tutto questo casino il dolore al collo è acqua di rose...
Raccolgo ciotola rotta e pappa sparsa sul pavimento... nuova pappa in nuova ciotola... accarezzo come al solito i mici mentre iniziano a mangiare... mi rialzo e... bang...con lo sportello del mobile lasciato aperto che altro poteva succedere se non un bel bernoccolo...

Non è possibile... così tante in meno di un'ora... manco fosse venerdì 17... guardo il calendario... VENERDÌ DICIASSETTE... ora tutto si spiega... anche se così storto non era mai cominciato... perlomeno che io mi ricordi.

No panic... non lasciarti prendere da 'sta cosa... fatti un caffè... lo verso nella tazza e mi giro per prendere il latte nel frigo... nel farlo rovescio il caffè...no... basta... questo è troppo...
A questo punto non c'è altro da fare... il collo il ginocchio la testa la caviglia più tutto il resto... spengo tutto e torno a letto... sperando che questa giornata storta sia rimasta tutta qui e che nemmeno un briciolo abbia seguito il marito... lo so... sarà una giornata nera... lo so....


sabato 11 ottobre 2014

Mattinata uggiosa e... pensierosa

Guardo le immagini della creatività di alcune amiche e ripenso a quando la mia mente era un vulcano, quando bastava uno straccetto, un gomitolo di filo, un foglio di carta, una scatola per vederci oggetti utili o futili che poi realizzavo... non sempre felicemente riusciti... ovvio... ma senza demordere ci provavo finché quel progetto prendeva forma e mi piaceva.
Oggi non è più così... almeno non del tutto. É come se la mia fantasia e creatività si fossero assopite, nascoste in una nebbia densa dalla quale poco o nulla esce e quel poco non mi basta, mi sento monca di qualcosa. Mi manca quel volo di farfalle nella mente che sentivo mentre creavo dando vita ad una fantasia.

Ma forse è più giusto dire che nelle cose vedo ancora qualcosa da realizzare, le metto da parte e ormai il “magazzino” strabocca, ma il più delle volte non c'è la spinta per darvi corpo e vita.
Mi sento vuota ed allo stesso tempo piena di pensieri ed oppressioni dovuti alla vita... alle preoccupazioni di salute, di futuro incerto e timoroso, di paure che riconosco essere forse inutili ma che pesano sulla mente e su ciò che faccio... e non riesco a fare.

Vorrei ridere... ridere di gusto... di quelle risate che ti lasciano la leggerezza nell'animo... ma non arrivano... non prendono forma... non ci sono e le rare volte che un sorriso sereno si abbozza... ecco il pensiero che subito pagherò con gli interessi e... mi farà sentire in colpa di averlo fatto.

Voglio vivere così
col sole in fronte
e felice canto
beatamente...
Voglio vivere e goder
l'aria del monte
perché questo incanto
non costa niente.

Queste sono le parole che vorrei tornassero... pur con le preoccupazioni ed i pensieri che è normale ci siano in una vita fatta di gioie e dolori.