tag:blogger.com,1999:blog-23730314094561234562024-03-13T04:31:02.540+01:00Parlare da sola...è quel che a volte faccio, è quel che spesso ho la sensazione di fare.*marbe*http://www.blogger.com/profile/09531198607518422752noreply@blogger.comBlogger53125tag:blogger.com,1999:blog-2373031409456123456.post-4235838248369150742020-05-07T02:21:00.000+02:002020-05-07T02:41:07.199+02:00La mela, quella mela<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">Per aver mangiato una mela ci è stato detto: partorirai con dolore... </span><br />
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">Abbiamo avuto quindi in dotazione alla nascita quella applicazione, oltretutto (nel mio caso) rivelatasi poi anche non funzionante... </span><br />
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">A qualcun altro è stata forse inserita come unica applicazione, la metterai in condizione di partorire? </span><br />
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">È lei che ha preso la mela e l'ha mangiata, vero. L'ha data anche a lui e se l'è mangiata, verissimo... </span><br />
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">Ma, allora, </span><span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">perché solo noi ci ritroviamo un centinaio di altre funzioni imposte in seguito s</span><span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">olo perché donne!</span><br />
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"><br /></span>
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">E no, è ora di finirla, non è così che funziona.</span><br />
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">Ci sono ce</span><span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">nto cose da fare in una giornata? </span><br />
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">Bene si fa un po' per uno.</span><br />
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">Si lavora tutti e due fuori casa o si è pensionati? </span><br />
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">Bene, al ritorno o durante il giorno quel che c'è da fare si fa insieme; chi l'una chi l'altra cosa.</span><br />
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">E invece...</span><br />
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"><br /></span>
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">Cosa facciamo per cena?</span><br />
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">Spalanchi gli occhi piacevolmente stupita! Ma dai, che bello, pensi.</span><br />
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">- Non saprei, vediamo insieme.</span><br />
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">Tu vai verso la cucina lui si siede a tavola con il giornale.</span><br />
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">- Ma non dovevamo preparare la cena?</span><br />
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">- Sì</span><br />
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">- E allora?</span><br />
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">- Non è compito mio.</span><br />
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">Il nervoso come una bolla di sapone sale... sale... sale. Hai in mano la paletta delle mosche e... ciack ciack ciack pataciack</span><br />
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">- Ma che è? Devi fare tutto sto casino?</span><br />
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">- Ringrazia il cielo che ci sono le mosche se no... ti lascio immaginare su chi finiva la paletta!</span><br />
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"><br /></span>
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">Ti siedi e aspetti, qualcosa succederà!</span><br />
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">Niente, non succede niente. Intanto il tempo passa. Ogni tanto ti guarda con fare interrogativo e tace. Tu fai altrettanto e aspetti.</span><br />
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">- Cosa mangiamo?</span><br />
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">- Non lo so! Quello che prepareremo, anzi no; quello che preparerai perché stasera proprio non ho voglia di pensare a cosa fare e men che meno voglia di fare.</span><br />
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">- Va bene.</span><br />
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">Il tempo passa e nulla accade, alla fine...</span><br />
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">Mai fatta una cena tanto raffazzonata, messa insieme alla carlona, condita di rabbia e accidenti. Portata in tavola di malavoglia e mangiata nel silenzio più totale... meno male perché... di mosche non ce n'erano più in giro!</span><br />
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"><br /></span>
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">Ogni giorno maledico quella mela, non perché l'ha mangiata ma perché il torsolo, quella donna, non l'ha messo dove l'avrei nesso io!</span><br />
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"><br /></span>
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">Un bel torsolo in bocca quel giorno.... </span><br />
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">Amen!</span><br />
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"><br /></span>
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"><br /></span>
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhTJxsOBoAdGQWeKwh5fl2kdwKGM3i1A3Y7Z9SYlEE_wL3PSCOOtmEX6sGTSyrsjw6JJ_JV1tayS2Hhzrd_pmiLF57c_yU7GZ2I180CArrUnnZdcZC2BvPcuvcrW9uKRjnkzIkL3Jl8ko71/s1600/mela.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="900" data-original-width="1600" height="180" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhTJxsOBoAdGQWeKwh5fl2kdwKGM3i1A3Y7Z9SYlEE_wL3PSCOOtmEX6sGTSyrsjw6JJ_JV1tayS2Hhzrd_pmiLF57c_yU7GZ2I180CArrUnnZdcZC2BvPcuvcrW9uKRjnkzIkL3Jl8ko71/s320/mela.jpg" width="320" /></a></div>
<br />
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"><br /></span>
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"><br /></span>
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"><br /></span>
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"><br /></span>
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"><br /></span>
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"><br /></span>
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"><br /></span>
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"><br /></span>
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"><br /></span>
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"><br /></span>
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"><br /></span>
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"><br /></span>
*marbe*http://www.blogger.com/profile/09531198607518422752noreply@blogger.com1tag:blogger.com,1999:blog-2373031409456123456.post-86529850465064816702020-03-01T05:06:00.001+01:002020-03-01T05:06:21.036+01:00La tosse, le paturnie, il coronavirus<span style="font-family: Verdana, sans-serif;">Ehi, ci sei? Sei ancora lì? È tanto tempo che non parliamo più.</span><br />
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;">Ci sono, ci sono son sempre stata qui. Ho provato a darti qualche pacca per farmi sentire ma tu niente! Ti sei chiusa come un riccio.</span><br />
<br />
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;">È vero ma mi sento piatta, senza brio e poi ultimamente mi sono lasciata prendere da questa paura, no </span><span style="font-family: Verdana, sans-serif;">non è nemmeno paura, è timore forse insicurezza non lo so nemmeno io cosa sia.</span><br />
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;">E allora dai, facciamoci una bella chiacchierata.</span><br />
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><br /></span>
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;">Cosa vuoi che dica, lo vedi anche tu che non sono più la stessa. Questi ultimi due o tre anni sono stati pesanti, fisicamente e moralmente.</span><br />
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;">Il peggioramento della malattia di papà, le sue sofferenze, la sua morte, la diagnosi di fibrosi per me.</span><br />
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;">E lo so, è stata dura ma guarda il lato positivo. Babbo lo dimisero dall'ospedale dicendo che non sarebbe arrivato al mattino dopo e invece, piano piano si era ripreso, non al massimo certo, ma tra alti e bassi ha vissuto ancora bei momenti insieme a tutti noi e quando è stato il momento si è addormentato serenamente. Lo hai avuto vicino per venti giorni a Massa ed era sereno, quasi irriconoscibile nonostante tutto ciò che stava vivendo. Lo chiamavi Pierino la peste per quel suo continuo su e giù dalla scala a chiocciola e lui come un birbantello dagli occhi azzurri come mai rideva di gusto. I momenti passati con lui sulla terrazza a chiacchierare e ridere mentre con meticolosità sistemava il suo armadio degli attrezzi e tu abbozzavi nuove africanine.</span><br />
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><br /></span>
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;">Hai ragione, è così e sono sicura che quei giorni mi hanno aiutata molto a salutarlo, a lasciarlo andare quando è stato il momento. So che ha sofferto molto, troppo ma oggi ricordo solo il suo sorriso vedendo i nipotini, gli scherzi da birbante che ha fatto a me, la mamma e a Alberta. I suoi momenti sereni.</span><br />
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;">Ecco vedi? Poi hai anche il tuo modo di pensare riguardo alla morte che certo ti aiuta.</span><br />
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><br /></span>
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;">Questo sì, è vero. Muore il corpo ma ciò che era la persona torna ad essere energia e in quella forma si rinnova ed è sempre con me, con noi. Sai, un conto è pensarlo da sempre, crederci e un altro è viverlo. </span><span style="font-family: Verdana, sans-serif;">Mi rendo conto che mi è veramente d'aiuto.</span><br />
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;">Sei una gran testa di birillo, cambierai mai? </span><br />
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><br /></span>
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;">Ohh, non cominciare a rompere adesso è? </span><br />
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;">E invece sì, è troppo tempo che non bisticciamo. E la storia della paura cosa sarebbe?</span><br />
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><br /></span>
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;">Non lo so, è tutto complicato. La tosse che per un po' mi ha lasciata in pace, da parecchi mesi è tornata a darmi fastidio. Nessun paragone rispetto a due anni fa però accidenti... sembrava andare bene e invece... eccola di nuovo qui e con questa storia del virus. Parliamoci chiaro, non ho paura di un eventuale contagio, che con una fibrosi polmonare e come diabetica, dovrei sicuramente evitare. il timore viene dalla reazione della gente. È l'aria da caccia al contagiato che mi preoccupa. Pensa te, già prima mi guardavano storto quando iniziavo a tossire immagina adesso... chiamerebbero il 112 e poi vai a spiegare che non è influenza e nemmeno corona virus che </span><span style="font-family: Verdana, sans-serif;">non è contagiosa e che forse dovrei essere io a portare la mascherina per salvaguardarmi da loro. Ci mancherebbe anche la mascherina a complicarmi la vita, visto che dalle indicazioni deve indossarla solo chi è malato o a contatto con persone infette. </span><span style="font-family: Verdana, sans-serif;">Quindi onde evitare aspetto che passi la buriana e sto in casa ma sono arrabbiata perché è sì una mia decisione ma condizionata dalla psicosi di altri, vedi un po' te cosa sta succedendo. Mi sento privata della mia libertà di scelta. Vorrei urlare ma chi se ne frega... esco, e invece sto qui a rovinarmi la vita.</span><br />
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;">Ma tu sei scema, fregatene e se hai bisogno esci, magari evita di andare al supermercato o dove c'è tanta gente per non correre rischi tu ma esci.</span><br />
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;">Finalmente dopo tanti anni con quella tosse micidiale ne conosci la causa, bene o male è sotto controllo, non è più forte come prima e ti crei di questi problemi?</span><br />
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><br /></span>
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;">La fai facile tu. Io non riesco a non pensarci. La cosa mi spaventa.</span><br />
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;">Vedi? Adesso dovresti lasciare il passo a me, invece sei talmente chiusa a riccio che non mi lasci libera di agire. Allenta un po' la presa e riposati che esco io e chissenefrega delle facce strane e se chiamano il 112, non abbiamo niente e siamo libere di fare ciò che meglio crediamo... te l'ho sempre detto: non sempre la ragione... ha ragione!</span><br />
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><br /></span>
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;">Va bene, vedremo come andrà, ciao</span><br />
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;">Ciao Ernesta buonanotte... si fa per dire ché ormai è mattina.</span><br />
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><br /></span>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhekqr8al1kEn1PP_4JkIKiQhpRR7PZLGiM4mm5ShG-WwQK1VGtyU1Ifitoi9ziJCN5O0oxUYG0xNr6YhfOqBgbk_BjQVu1NXCjBp08Q5IkN_4ZnIg6_PJf7fxJ3Em2IW0psuqylfkRdOYU/s1600/mafalda.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="128" data-original-width="110" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhekqr8al1kEn1PP_4JkIKiQhpRR7PZLGiM4mm5ShG-WwQK1VGtyU1Ifitoi9ziJCN5O0oxUYG0xNr6YhfOqBgbk_BjQVu1NXCjBp08Q5IkN_4ZnIg6_PJf7fxJ3Em2IW0psuqylfkRdOYU/s1600/mafalda.jpg" /></a></div>
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><br /></span>
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><br /></span>
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><br /></span>
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><br /></span>
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><br /></span>
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><br /></span>
<br />
<br />
<br />
<br />
<br />*marbe*http://www.blogger.com/profile/09531198607518422752noreply@blogger.com1tag:blogger.com,1999:blog-2373031409456123456.post-48979100532486301412016-05-10T17:12:00.000+02:002016-05-10T17:12:59.920+02:00Un viaggio immaginario
<br />
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;">Giornata strana, voglia di tutto e di
niente, di allontanarmi anche da me stessa.</span></div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;">Voglia di stare sola senza pensieri,
nemmeno quello di essere in casa.</span></div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;">Se solo avessi ancora una moto,
mi sarei vestita di tutto punto e sarei partita... destinazione mare.</span></div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;">Quel mare “di casa mia” che tante
volte in passato ho raggiunto in giorni un po' così, uggiosi fuori e
dentro.</span></div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;">La preparazione casco guanti e via, con
l'unico pensiero di godermi il viaggio forse ancor più dell'arrivo a
destinazione.</span></div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;"></span> </div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;">Pioviggina ma chi se ne frega, guidare
guardandomi intorno, gustarmi ogni immagine che mi scorre accanto e
che come tutto il resto resta indietro. Pochi chilometri e poi
l'inizio della Cisa con le sue curve da fare in tranquillità... non
avrei voglia di correre, no, questa volta no.</span></div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;">Me le godrei come una danza... giù a
destra e a sinistra, dolcemente senza esasperazione, senza la
frenesia “da piega” regalandomi il tempo di osservare ciò che mi
circonda; le gazze bianche e nere che svolazzano tra faggi castagni e
qualche pino.</span></div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;">Sì, oggi è un giorno che mi manca
tanto la moto.</span></div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;">Il mio sogno nel cassetto di riaverne
una tutta mia da tempo è svanito anche da lì, rimane solo nei miei
pensieri e a volte fa male... molto male.</span></div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;"></span> </div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;">Ma ecco che nel mio viaggio ad occhi
chiusi, alla mia sinistra cominciano a farsi avanti i miei monti
disastrati dalle cave di marmo, ferite aperte a squarciare la
bellezza delle verdi Apuane.</span></div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;">Le guardo e mi piange il cuore, il
ricordo va a tanti anni fa quando il solo vederle mi commuoveva per
la loro bellezza e accoglienza, le sentivo come... un bentornata a
casa.</span></div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;">Qualche chilometro ancora ed ecco il
mare chi si intravede per brevi tratti sulla destra tra le piante e i
tetti delle case.</span></div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;">Esco dall'autostrada e punto in
direzione mare che spero di trovare un po' arrabbiato sotto un cielo
torvo al punto giusto. Tappa obbligata... un giretto sul pontile per
sentire meglio la musica delle onde, il loro profumo salmastro e poi
via verso quei sassoni bianchi su cui sedermi a gustare le goccioline
salate portate dal vento.</span> </div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
</div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj18-LD90qh2gd0C7o3hcNHFbrjL5Sw98YN7CUYB_0AufWoDqBjNyau9zxgmnA-7VSwTzYRRvypT6zG0EOsawlnx6Y3-BRWiJGpxIKJ2gcbRqDpG1cp51eZazGg7ymL53HjGUWSLbmX4SsP/s1600/marina+massa.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="300" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj18-LD90qh2gd0C7o3hcNHFbrjL5Sw98YN7CUYB_0AufWoDqBjNyau9zxgmnA-7VSwTzYRRvypT6zG0EOsawlnx6Y3-BRWiJGpxIKJ2gcbRqDpG1cp51eZazGg7ymL53HjGUWSLbmX4SsP/s400/marina+massa.jpg" width="400" /></a></div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;">Ma ci saranno ancora? Sono anni che non
ci vado.</span></div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;">Dopo profondi e fortificanti respiri
riprendo il mio viaggio in solitudine verso le montagne... una
mezz'ora e me ne ritrovo circondata. </span></div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;">I canali, con le sue “buche”,
dove d'estate si fanno tuffi , deserte in questa stagione e il fiume Frigido che ligio al suo nome fa
capire quanto sono fredde le sue acque.</span></div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;"></span> </div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;">Arrivo a Forno, fa freddino, proseguo
fino alla Filanda giro la moto e via di nuovo verso Massa. </span></div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;">
</span></div>
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;">Passo davanti a casa mia, avrei voglia
di entrare, profumarmi di ricordi... quelli vecchi antichi di bambina
anche se nella casa così come è oggi sono solo nei miei pensieri.
</span><br />
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;">
Mi resta solo di avviarmi verso il
punto di partenza del mio viaggio. Ma il ritorno non mi interessa,
sarà solo un guidare per tornare con la stanchezza nel cuore.</span><br />
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;"></span><br />
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;">Soncino, Sunsì... metto la moto nel
garage del sogno ma non sto meglio... vorrei fare tutto di nuovo
ma per davvero... non solo a parole.</span><br />
<span style="font-family: Verdana;"></span><br />
<span style="font-family: Verdana;">Ps. la mia bassottina aveva la carenatura ruote da 16" e la sella (ovviamente) ribassata ma il colore è lo stesso ^_^</span><br />
<br />
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiVUIgT3mUN9soOEKJI6pvlEt07enYqee607k-gCwSVmzNiJBWGRJv-RpVWKGuxFrF1Zqu3D0cIW8dRVlb_ZaTlFMbxsgbDCTiI5pD6lFD1JgcYzY9l4YfEQhPnhJA-0e_aNAONJmXDpLqi/s1600/moto-guzzi-850-t5.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="300" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiVUIgT3mUN9soOEKJI6pvlEt07enYqee607k-gCwSVmzNiJBWGRJv-RpVWKGuxFrF1Zqu3D0cIW8dRVlb_ZaTlFMbxsgbDCTiI5pD6lFD1JgcYzY9l4YfEQhPnhJA-0e_aNAONJmXDpLqi/s400/moto-guzzi-850-t5.jpg" width="400" /></a></div>
<br />
*marbe*http://www.blogger.com/profile/09531198607518422752noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-2373031409456123456.post-38597528435887673792016-01-12T17:29:00.001+01:002016-01-12T17:41:01.829+01:00Lunapark, la casa degli orrori<span style="font-family: Verdana, sans-serif;">Estate Fine anni '60, avevo 16/17 anni e con il
“fidanzato”... e la solita ragazza maggiorenne vicina di casa
(perché senza il suo accompagnamento non potevo uscire con un
ragazzo... altri tempi) andammo al lunapark.</span><br />
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;">L'autoscontro, il tiro ai barattoli, il calcinculo (la giostra con i
seggiolini appesi alle catene), le gabbie, provai anche a vincere
qualche cosa piantando chiodi con un grosso martello, la ruota
panoramica, l'otto volante</span><span style="font-family: Verdana, sans-serif;">, l</span><span style="font-family: Verdana, sans-serif;">a casa degli specchi una
sorta di labirinto dove si entrava da soli ritrovandosi poi
con tante altre persone che vagano tra quegli specchi ridendo di
gusto e dal quale non mi fu tanto facile uscire... ricordo che mi
aiutò il giovane giostraio. Tutti giochi belli divertenti e grandi risate all'aria aperta.</span></div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: Verdana;"></span> <span style="font-family: Verdana, sans-serif;">Rimaneva solo “la casa
degli orrori” </span></div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;">Che facciamo? Entriamo?</span><br />
<span style="font-family: Verdana;"></span> </div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;">La maggiorenne disse di no perché là
dentro si sarebbe spettinata, insistetti per poterci andare io... in
fin dei conti dove potevo andare se entrata ed uscita erano
obbligate, bastava che mi aspettasse alla fine del giro.</span></div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;">Acconsentì e così mano nella mano entrai con lui. </span></div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;">
Il percorso era accidentato, si
camminava su superfici morbide che si muovevano, oggetti che
facevano il solletico alle gambe, luci che debolmente si accendevano
illuminando scheletri ed assassini insanguinati, sbuffi d'aria che ti
alitavano sul viso, fili che al contatto della pelle sembravano
ragnatele, pozze d'acqua che non c'erano.</span></div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;">Ammetto, avevo paura e stringevo la sua
mano senza mai mollarla, quanti urli... volevo uscire ma non era
possibile... avrei dovuto arrivare fino in fondo a quel tunnel che
non finiva mai.</span></div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: Verdana;"></span> </div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;">Ad un certo punto qualcosa mi toccò,
qualcosa di morbido, caldo, cercai di togliermelo di dosso... erano
mani... mani vere che frugavano il mio corpo, urlavo tenendo per mano
il mio ragazzo che inizialmente rideva della mia paura e non capiva, era molto buio, aumentammo l'andatura
ma il pavimento era instabile e caddi diverse volte, mi aiutò a
rialzarmi ma quelle mani le avevo sempre addosso... ovunque.</span></div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;"></span> </div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;">Divincolandomi lasciai la sua mano e
dopo un tempo interminabile finalmente fui fuori lasciandolo
indietro.</span></div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;">Arrivò subito dietro a me e mi disse
che anche lui aveva “sentito” qualcosa ma mentre scappavo si
accese qualche luce e non c'era nessuno.</span></div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;">Non potevo essermi sbagliata, quelle
mani più volte allontanate erano vere, non erano effetti “speciali”.</span></div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;">Inutile dire che non sono mai più
entrata in una casa dell'orrore, se non quelle dove si stava seduti
su carrelli.</span></div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;">Vi dirò... un dubbio mi passò per la
testa... poteva essere stato il mio ragazzo? </span></div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;">
Ma se una mano teneva la mia, nella
fase più convulsa l'altra era intorno alle mie spalle... quante mani
aveva sto' ragazzo e che non ho mai visto nei tanti anni seguenti?</span></div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;"></span> </div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;">Perché parlo di questa storia? Perché
i fatti di Colonia me l'hanno ricordata. </span></div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;">
Una grande differenza, nemmeno
paragonabile lo so... lì non era un tunnel buio, lì erano
all'aperto... sicuramente in compagnia di amiche, amici e gente
conosciuta ma anche sconosciuta... che non ha fatto nulla?</span></div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;">Le cronache dei giornali non ne parlano
ma... possibile che erano tutte donne da sole a festeggiare il
capodanno? Possibile che nessuno tra amiche, amici e tutti gli
altri che non fossero i molestatori sia intervenuto?</span></div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;"></span> </div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;">Che rabbia l'informazione a “un pezzo
e un boccone”...</span>
</div>
<div style="text-align: center;">
<br /></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi-zD-MLCEQfnsCwng47hWBFGrPyc7CA5Vm9z2OAZz_s93wYD2XVACCYXMnkuL_OkBGq6x6JcED3wWuhA2zhyphenhyphendIdNfS5X0qaLbXoC6Tz0csYx3efA2oeTfqAsqoFUcBbxGIaD7HDGIHla1M/s1600/Luna-Park.gif" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="240" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi-zD-MLCEQfnsCwng47hWBFGrPyc7CA5Vm9z2OAZz_s93wYD2XVACCYXMnkuL_OkBGq6x6JcED3wWuhA2zhyphenhyphendIdNfS5X0qaLbXoC6Tz0csYx3efA2oeTfqAsqoFUcBbxGIaD7HDGIHla1M/s320/Luna-Park.gif" width="320" /></a></div>
*marbe*http://www.blogger.com/profile/09531198607518422752noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-2373031409456123456.post-4393929853246826562015-11-20T01:35:00.002+01:002015-11-20T01:42:44.751+01:00Un treno per chissà dove<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiGWj1QOBRUmQsPGui-9jslthBDThIoju8zBzvq55-vu-7zKmG-yhJOHLkER5G3bnKX0EvelFWJJGvs4la5RNv9ihZpQyOyhwQ8tgBbh6FX3cV8ToBI6GZmf3ZR4kpZrFAN_XOBG1JF576k/s1600/treno_su_ponte.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="240" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiGWj1QOBRUmQsPGui-9jslthBDThIoju8zBzvq55-vu-7zKmG-yhJOHLkER5G3bnKX0EvelFWJJGvs4la5RNv9ihZpQyOyhwQ8tgBbh6FX3cV8ToBI6GZmf3ZR4kpZrFAN_XOBG1JF576k/s320/treno_su_ponte.jpg" width="320" /></a></div>
<div align="center">
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"></span> </div>
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">Vorrei
partire col primo treno per chissà dove, per unico bagaglio me
stessa e quattro lire.</span><br />
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">Guardare
attraverso il finestrino lo scorrere di mari monti boschi e pianure,
il buio di lunghe gallerie, sole pioggia giorni e notti... lasciando
indietro piano piano ogni pensiero di persona conosciuta, passata
presente vicina o lontana.</span><br />
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"></span><br />
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">Ed
una volta giunta a destinazione riguardare, senza ricordi, tutta la
vita proiettata su uno schermo.</span><br />
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">Osservarne
gioie e dolori, pianti e risate, vittorie e sconfitte, gratificazioni
e delusioni, amori ed odî. Vedere per la prima volta persone
già conosciute e cercare di capire ciò che oggi non capisco, non ho
mai capito. </span><br />
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">Cercando
di comprendere quando il cuore ha consigliato male in danno della
ragione e viceversa, provocando sofferenze o fragili gioie a me
stessa e ad altri.</span><br />
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"></span><br />
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">Ed
al fine di questo viaggio riprendere il treno ben conoscendone la
destinazione... oggi, adesso con tutto ciò che ho lasciato, così
com'era prima di salire su quel treno per chissà dove ma con la
strana ed inconsapevole ricchezza di chi ha imparato.</span><br />
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">Non
per cambiare ciò che è stato, chiedere scusa o farmi valere, mai lo
vorrei fare... e poi chi potrebbe capire... ma per essere migliore
nel bene e nel male, nel dare cuore o mente, abbracci o schiaffi... da domani. </span><br />
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"></span><br />
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"><i>«
Essere, o non essere, questo è il dilemma:<br />se sia più nobile
nella mente soffrire<br />i colpi di fionda e i dardi dell’oltraggiosa
fortuna<br />o prendere le armi contro un mare di affanni<br />e,
contrastandoli, porre loro fine? Morire, dormire…<br />nient’altro,
e con un sonno dire che poniamo fine<br />al dolore del cuore e ai
mille tumulti naturali<br />di cui è erede la carne: è una
conclusione<br />da desiderarsi devotamente. Morire, dormire.<br />Dormire,
forse sognare. Sì, qui è l’ostacolo,<br />perché in quel sonno di
morte quali sogni possano venire<br />dopo che ci siamo cavati di dosso
questo groviglio mortale<br />deve farci riflettere. È questo lo
scrupolo<br />che dà alla sventura una vita così lunga.<br />Perché
chi sopporterebbe le frustate e gli scherni del tempo,<br />il torto
dell’oppressore, la contumelia dell’uomo superbo,<br />gli spasimi
dell’amore disprezzato, il ritardo della legge,<br />l’insolenza
delle cariche ufficiali, e il disprezzo<br />che il merito paziente
riceve dagli indegni,<br />quando egli stesso potrebbe darsi
quietanza<br />con un semplice stiletto? Chi porterebbe
fardelli,<br />grugnendo e sudando sotto il peso di una vita
faticosa,<br />se non fosse che il terrore di qualcosa dopo la
morte,<br />il paese inesplorato dalla cui frontiera<br />nessun
viaggiatore fa ritorno, sconcerta la volontà<br />e ci fa sopportare i
mali che abbiamo<br />piuttosto che accorrere verso altri che ci sono
ignoti?<br />Così la coscienza ci rende tutti codardi,<br />e così il
colore naturale della risolutezza<br />è reso malsano dalla pallida
cera del pensiero,<br />e imprese di grande altezza e momento<br />per
questa ragione deviano dal loro corso<br />e perdono il nome di azione.
»</i></span>*marbe*http://www.blogger.com/profile/09531198607518422752noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-2373031409456123456.post-34068510598371469712015-07-16T18:17:00.001+02:002015-07-16T18:18:39.689+02:00LGBT, un acronimo grande come un universo di sentimenti ed emozioni<span style="font-family: Verdana, sans-serif;">A volte leggo o ascolto cose che mi
portano in un mondo di domande... Domande senza risposte se non
quelle dell'empatia... come quando leggendo un libro si diventa “quel
personaggio”.</span><br />
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;">
Come poco fa, leggendo un articolo e
guardando un video (che ho perso chiudendo inavvertitamente la pagina).</span><span style="font-family: Verdana, sans-serif;">
</span><br />
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;">
</span><br />
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;">Come si vive ad essere come gli altri
ci vogliono, a guardarsi negli occhi degli altri e vedere una figura
che non “siamo noi” ma ciò che la società la consuetudine la
paura nostra e degli altri vuole che noi si sia...</span></div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: Verdana;"></span> </div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: Verdana;"><Ogni specchio ogni nostra ombra, rimanda un'immagine che solo noi conosciamo e della quale viviamo le lacrime le rabbie le frustrazioni le offese e le paure della solitudine, le violenze... prima tra tutte quella che noi stessi ci infliggiamo per timore di “far male” a chi amiamo ed a chi dice di amarci. Alla famiglia, padre madre fratelli, ai figli, a chi vive o ha vissuto con noi senza sapere o non voler sapere o sapere ma che “gli altri” non sappiano></span></div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;">È così che “la” Carla racchiusa
dentro Carlo, o “il” Gianni racchiuso dentro Gianna o ancora
Gloria che ama Sara o Vittorio che ama Simone potrebbero rispondermi?
</span></div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;"></span> </div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;">Io non so come vivrei, come mi
comporterei o reagirei se il “mio vero essere” fosse altro
rispetto a ciò che vede, e/o faccio vedere, al resto del mondo...
non lo so... troppo facile dire “io farei così o cosà”</span></div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: Verdana;"></span> </div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;">Ho provato ad
immedesimarmi nei tanti Carlo/Carla, Gianni/Gianna, Gloria e
Sara, Vittorio e Simone che vivono nascosti... “ascoltandoli” quasi fossero personaggi di un libro... e le
cose che ho provato sono dolore e sofferenza, si sono
intrufolate nel mio cuore e nella mente come una spada rovente... fa
male... distrugge...</span></div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;"></span> </div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;">Sono sicura che se tutti coloro che leggono libri, guardano film, ascoltano musica immedesimandosi al punto di "viverli" come vere emozioni, "ASCOLTASSERO" con lo stesso interesse chi ci sta intorno e vicino... forse... vivremmo in un mondo migliore ed anche se così non fosse... sicuramente renderemmo meno difficile la vita di tante persone... compresa la nostra.</span></div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: Verdana;"></span> </div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj9c1NaQNIvtS1F7D9V86GQKcrZ8u478ZZTcY9dyqkD0Po0-7cmPfThn-gJYkjghq523AzIHsNDfk_N_ZQfchevDManHH1W24a0ZlGnvDy9GR7V90jDGGg7HZgtULCOWhp-KHY5659ZxFBH/s1600/lgbt.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj9c1NaQNIvtS1F7D9V86GQKcrZ8u478ZZTcY9dyqkD0Po0-7cmPfThn-gJYkjghq523AzIHsNDfk_N_ZQfchevDManHH1W24a0ZlGnvDy9GR7V90jDGGg7HZgtULCOWhp-KHY5659ZxFBH/s320/lgbt.jpg" width="320" /></a></div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
</div>
*marbe*http://www.blogger.com/profile/09531198607518422752noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-2373031409456123456.post-45193009699157864022015-06-16T18:38:00.002+02:002015-06-16T18:43:00.494+02:00Dammi il tempo<div align="center">
<span style="font-family: Times New Roman;"></span><br /></div>
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;">Qualche paturnia di troppo, qualche
acciacco divenuto un po' più pesante negli anni e difficile da
metabolizzare, qualche pensiero e preoccupazione per il futuro la
famiglia... non che sia l'unica... ci mancherebbe... sono in
compagnia di milioni di altre persone... ma in questo momento il
saperlo ed esserne cosciente non mi è di alcun aiuto.</span><br />
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;">Il rifiuto ed il rompimento che mi crea
il leggere ed ascoltare notizie spesso senza capo né coda dal mondo
e dalla "politica", se cosi si vuol chiamare il vuoto che
impera in merito a Valori impegno coerenza serietà... </span><br />
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;">
Sentire l'</span><a href="http://unaparolaalgiorno.it/significato/I/ignavo" target="_blank"><span style="font-family: Verdana, sans-serif;">ignavia</span></a><span style="font-family: Verdana, sans-serif;"> collettiva mascherata
da una ribellione del genere... vai avanti tu che “poi ti seguo"
serpeggiare nei discorsi... orde di garibaldini senza camicie rosse
armati di tastiera che ribalterebbero l'italia, il parlamento,
manderebbero a casa tutti a calci nel culo... ma che se tenti di
approfondire... ti rispondono che non cambia niente... sono tutti
uguali... devono solo andare tutti a casa... pronti però ad esaltare
sostenere ed inneggiare l'ultimo di turno che promette di aprire la
grotta di Alìbabà e distribuire benessere, onestà, rispetto!</span><br />
<br />
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;">Tutto ciò mi porta a chiudermi a
riccio a non volere, non potere, non riuscire a "socializzare".</span><br />
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;">Chi mi conosce lo sa... ormai non si
meraviglia più... e sa, con occhio vigile, fino a quando lasciarmi
nel mio brodo aspettando che passi.... grazieeeee. </span><br />
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;">
Poi c'è chi non conosce questo mio
aspetto e, forse, si domanda.... perché,
che è successo, sta male?... me lo fa
capire ma non chiede... ed anche a questi...
grazie.</span><br />
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;">Poi ci sono quelli... perché ci sono
sempre... a cui non può che fregargliene di meno di come realmente
stai ma che... sono fatti così... penso abbiano una vocina che gli
ronza nella testa e li costringe a domandare... chiedere.... voler
sapere... indagare... fare domande ed a tutti i costi...
psicoanalizzare te le tue parole ed i tuoi silenzi... dopo di che,
pur senza alcuna risposta e riscontro, si sente a posto con la sua
vocina e ti lascia in pace... per un po'... finalmente... ohhhh che
pace...</span> <br />
<br />
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;">Voglio il tempo, dammi il tempo...
sarà il minimo indispensabile che la mia condizione permette ma ci
sarò.</span><br />
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;">Voglio il tempo, dammi il tempo... mi
costa molta fatica distinguere l'ironia dal resto, cerca di tenerne
conto.</span><br />
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;">Voglio il tempo, dammi il tempo... non
pretendere di “risolvermi” con i metodi che vanno bene per te.</span><br />
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;">Voglio il tempo, dammi il tempo... di
riprovare l'allegria della bella giornata di sole, di una canzone o
di una risata senza il pensiero che domani la pagherò con gli
interessi.</span><br />
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhzEpdwkvHuQxP1TIHYbVmyzfwUMB5udJgOCpPquoHJh4y4-DhUDiizAUIZgR8V9d6y74KltEUUiFZnthVeZofmwtWUalAbC46Fj6PtsY_3uQMox4yvsVzk4MoI2PjndngYqE_0ML4T_v5H/s1600/tempo.gif" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="286" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhzEpdwkvHuQxP1TIHYbVmyzfwUMB5udJgOCpPquoHJh4y4-DhUDiizAUIZgR8V9d6y74KltEUUiFZnthVeZofmwtWUalAbC46Fj6PtsY_3uQMox4yvsVzk4MoI2PjndngYqE_0ML4T_v5H/s400/tempo.gif" width="400" /></a></div>
*marbe*http://www.blogger.com/profile/09531198607518422752noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-2373031409456123456.post-80360199453679399512015-06-16T18:26:00.003+02:002015-06-16T18:47:34.129+02:00Voglio una vita nuova... senza bagaglio<span style="font-family: Verdana, sans-serif;">Voglio una vita nuova.</span><br />
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;">No... non una vita diversa... bene o
male questa me la sono costruita vivendola e, con tutti i suoi pregi
e difetti, a conti fatti non è nemmeno così male.</span><br />
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;">
</span><br />
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;">Una vita nuova... senza ricordo ed
esperienza, senza preconcetti già formulati o sentenze già scritte.
</span></div>
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;">
</span><span style="font-family: Verdana, sans-serif;">Un libro con una prima pagina che non
ha passato e senza sapere se avrà un futuro.</span><br />
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;">
<br />
Vorrei poter guardare le cose per
quelle che sono... non conoscendo il perché sono così ed imparare a
conoscerle, a scoprirle, ad analizzarle con occhi e sentimenti nuovi
senza nessuno che mi indirizzi o indottrini secondo il suo modo di
vedere e sentire.</span><br />
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;">
Senza avere sulle spalle nella testa e
nel cuore quel bagaglio già pieno delle altrui esperienze da dover
aggiustare, buttare o tenere ed infine elaborare per poi dire “sono
mie” e di conseguenza agire e comportarmi.<br />
Mie... ma fino a che punto lo sono
davvero se a ben guardare, sia in positivo che in negativo, molte le
ho aggiustate tenute o buttate più per non dispiacere o
compiacere chi quel bagaglio mi ha trasmesso o in contrapposizione ad
esso?</span><br />
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;">
<br />
Vorrei poter leggere una notizia,
ascoltare un discorso, parlare con qualcuno senza sentirmi dalla
parte sbagliata e troppo spesso contro mille che la pensano
totalmente all'opposto.</span><br />
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;">
Vorrei poter abbandonare quel bagaglio
che evidentemente ho elaborato male se anche chi me lo ha dato in
uso, oggi lo disconosce o quasi...<br />
</span><br />
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;">Voglio una vita nuova o almeno una
lunga pausa da questa che mi porta ad andare sempre contro
corrente. </span><br />
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;">Vorrei riuscire a seguire l'onda, lasciarmi trasportare
senza ragionare senza pensare senza cercare di capire, senza andare dalla parte opposta
rispetto al pifferaio magico ed il suo folto seguito...<br />
….............</span><br />
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEix0L-jbZLJyLeQlLDHmF03eVAkFr8rX73x8DgdxbRWrrBVIN5Iuxehgs1Yh-WYatMRB6JrKF0kdpYOx-4IukmdYjbrYUjtqcSoKW5DzN-4AdYgw9vjnp9dqdPPJzrkRV7gpILc58Pl1GYO/s1600/Baule+dei+ricordi.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEix0L-jbZLJyLeQlLDHmF03eVAkFr8rX73x8DgdxbRWrrBVIN5Iuxehgs1Yh-WYatMRB6JrKF0kdpYOx-4IukmdYjbrYUjtqcSoKW5DzN-4AdYgw9vjnp9dqdPPJzrkRV7gpILc58Pl1GYO/s320/Baule+dei+ricordi.jpg" width="269" /></a></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
</div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
</div>
*marbe*http://www.blogger.com/profile/09531198607518422752noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-2373031409456123456.post-17208681966435226322015-01-07T14:06:00.000+01:002015-01-07T15:39:29.858+01:00Punti di vista, ernesta vs ernesta<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEivnq18SvcHm9W8hcbWjiQZUOZXhXp0DmPkESDx8DHuARYU8MZb2DZuTwZedyoIykO0-EWIQ9LtQV6KyGEs-sCiSo8dykJ_TBbyK2vwP_8EFqI8JINNV7a_FPQSVXBHosbHjFvkIhhX-ewS/s1600/orologio.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEivnq18SvcHm9W8hcbWjiQZUOZXhXp0DmPkESDx8DHuARYU8MZb2DZuTwZedyoIykO0-EWIQ9LtQV6KyGEs-sCiSo8dykJ_TBbyK2vwP_8EFqI8JINNV7a_FPQSVXBHosbHjFvkIhhX-ewS/s1600/orologio.jpg" height="210" width="320" /></a></div>
<br />
<br />
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;">1 gennaio ore 00.01... Buon Anno!... e
con questa frase l'augurio per un anno sereno, felice, ricco di
cose belle arriva da ogni dove ed è festoso allegro, pieno di
positività.</span></div>
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;">
4 gennaio ore 00.01... Buon
Compleanno!... e con questa frase, all'improvviso, ti casca addosso
un enorme sacco pieno di 365 giorni fatti di serenità, problemi,
gioie, dolori, debiti saldati, crediti non riscossi, delusioni,
amarezze, amore, affetto, vecchie e nuove conoscenze che fino a quel
momento erano lì... in sospeso... vissuti ma non conteggiati.</span><br />
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;">
Un sacco che si concretizza e dovrebbe
pesare da quel momento... solo perché fino a qualche minuto prima
avevi... sulla carta... 62 anni ed ora ne dovrai scrivere 63!</span><br />
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;">
Buon compleanno!
</span><br />
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;">
Ma... si è forse più giovani il 3
gennaio e di colpo più vecchi il 5 gennaio?</span><br />
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;">
Il giorno dopo il compleanno rende
forse più saggi o più scemi di due giorni prima?</span><br />
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;">
Muore tizio/a... aveva solo 63 anni...
era giovane... poverino... avrebbe compiuto 64 anni tra 10 giorni...</span><br />
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;">Eccheccavolo.... quel “poverino”
aveva 63 anni... e 355 giorni... vissuti, gioiti, sofferti... non
contano nulla quei giorni?</span><br />
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;">Più passano gli anni e meno mi piace
il “compleanno” che in un giorno ti dovrebbe far sentire più
saggia o meno scema, più matura o più rincoglionita... a seconda
del numero di anni che riportano i documenti!</span><br />
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;">
<br />
- Brutta cosa le paturnie... cara
ernesta...</span><br />
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;">- Zitta tu... continua a dormire...</span><br />
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;">- Come faccio a dormire con tutto il
rumore che fai? L'anno è appena iniziato, da pochi giorni hai
compiuto 63 anni e hai già fatto un mucchio di danni solo pensando ai tuoi
propositi per il futuro.</span><br />
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;">- E allora?
Sono stufa di chi mi dice che non gli
piace e non mangia mai l'anguria e se poi ad una cena gli faccio
trovare in alternativa il melone ed altra frutta mi fa sentire una merda perché non
gliela servo come a tutti gli altri visto che ne va matto!</span><br />
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;">Sono stufa di chi elogia un piatto
che ho preparato mangiandone a volontà e quando lo preparo in suo onore lo rifiuta
dicendo che non gli è mai piaciuto!</span><br />
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;">Sono stufa di chi elogia fino allo
sfinimento ciò che realizzo e se glielo dono lo fa finire in
pattumiera!</span><br />
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;">Sono stufa di aspettare chi ad un
appuntamento alle 9, alle 10 non è ancora arrivato e senza avvisare
del ritardo... Non dirò più va bhè... aspetto fino alle 11... se
alle 12 non è ancora arrivato alle 13 vado a casa. No, basta, lo
aspetto fino alle nove ed un quarto e poi vado via!</span><br />
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;"></span><br />
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;">Sono stufa... punto... e da quest'anno
chi dice che non gli piace l'anguria, da me non troverà alternativa
e digiunerà... e men che meno rinuncerò io!</span><br />
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;">
- Sarà vita dura allora tra noi due. </span><br />
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;">
- Forse non sarà indolore ma
sicuramente... col tempo... imparerò a vivere meglio con me stessa e
a non sentirmi male per colpa degli altri. </span><br />
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;">
- Vedremo, io non sono tanto d'accordo.</span><br />
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;">- Bene... allora dormi o preparati a
litigare ogni momento.</span><br />
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;">- Forse è meglio che sia tu a dormire
un po'?</span><br />
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;">- Piantala!</span><br />
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;">- Ciao ernesta</span><br />
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;">- Se... va bhè... comunque sia
chiaro... da oggi il Buon Compleanno è morto! Sarà Buon Anno o Buon
Anniversario o Buon <a href="http://www.grandidizionari.it/Dizionario_Italiano/parola/N/natalizio.aspx?query=natalizio" target="_blank">Natalizio</a>... con il mio 63° Natalizio è nata anche una "consapevole e diversa" ernesta... ciao</span><br />
<span style="font-family: Verdana;"></span><br />
<a href="http://www.grandidizionari.it/Dizionario_Italiano/parola/N/natalizio.aspx?query=natalizio"><span style="font-size: x-small;">http://www.grandidizionari.it/Dizionario_Italiano/parola/N/natalizio.aspx?query=natalizio</span></a><br />
<span style="font-family: Verdana;"></span><br />
<br />*marbe*http://www.blogger.com/profile/09531198607518422752noreply@blogger.com1tag:blogger.com,1999:blog-2373031409456123456.post-56591036683443367422014-10-17T17:29:00.001+02:002014-10-17T17:32:09.340+02:00I ricordi... non li cerchi... arrivano da soli.<div class="separator" style="clear: both; text-align: left;">
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;">Tra un orecchino ed un braccialetto... qualche canzone e qualche ricordo accompagnano le mie mani è così che è saltato fuori questo.<br />Quando ero piccola all'inizio dell'anno scolastico di quarta elementare la Maestra, la Signora Colombo, ci fece disegnare il paesaggio delle vacanze.<br />Io decisi di disegnare ciò che vedevo dal treno andando a Massa.<br />Ci misi tutto l'impegno e tutti i colori dell'astuccio... o quasi... per fare quei campi il più vicini alla realtà che vedevo e che mi affascinava. <br />Felice del risultato lo consegnai. Dire che ci rimasi molto ma molto male è poco quando la Signora Maestra lo commentò davanti a tutti. Il mio disegno non era vero, non poteva darmi il voto perché il titolo era il paesaggio delle vacanze non disegno di fantasia.... ma come... io quei campi tutti colorati con tanti toni di marrone verde arancio giallo ed anche rosso... si perché nei campi c'erano anche tanti papaveri, c'era un fiume, una strada tutta curve filari di piante e viti, casolari e tante altre cose... io li vedevo davvero andando in vacanza attraversando la pianura padana e poi gli appennini, così come li vedevo dal treno andando a Pisa e Siena... perché insisteva a dire che non era possibile :'( <br />Mandai giù il groppo in gola grosso come una mela. Sul pullman che mi riportava a casa piansi molto, l'autista cercò di consolarmi, mi fece sedere davanti vicino a lui ma ero offesa, umiliata.</span></div>
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg4W7yvJDsbXbDo8zICJiR9T8PRQL9X4rR8GDBGedwDZ55iyIeLeDCatrdcgEiL6AItCyjh9hEOuRmiVHqc_tqzq3PjRnW9WnqHEGsw8NMmsbEReYM9ZGjgrh-58tjbvz22KZ4PNhS1e05S/s1600/fa125.gif" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg4W7yvJDsbXbDo8zICJiR9T8PRQL9X4rR8GDBGedwDZ55iyIeLeDCatrdcgEiL6AItCyjh9hEOuRmiVHqc_tqzq3PjRnW9WnqHEGsw8NMmsbEReYM9ZGjgrh-58tjbvz22KZ4PNhS1e05S/s1600/fa125.gif" /></a></div>
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><br />Credevo di aver fatto solo un bel disegno... simile a questo...<span style="font-family: Times New Roman;"> </span>c'era anche un omino che dormiva sotto la pianta.... </span><br />
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;"></span><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg7ILsFlsDDak2KC9ZkGz9jIKztK-R50kHZiRaJ1YXtGwl6StnwscspqM40TUrvYrOuS1ViFxhuTQuZ36-Fby8D2oVUv-MCpopC4FgOVxMQA03a9xf_Z7Xo7GnjGsae6US_Z0CPsldR824E/s1600/bamb+piange+2.gif" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"></a> </span></div>
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;">
</span><br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEicD4xYcohlwqmlAGjn4PnM_seeoa0CykVLG6DcvhM3EA0pqbu-rTig9Z3z4UIUENXfmuXOZUhWrwSMggN2PReUSa2VsMjTKZ2DosxQb_ZQ_3wJzv7ts0aVoBX502ttRG1W_lxntyA0dmC8/s1600/paesaggio+campi004.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEicD4xYcohlwqmlAGjn4PnM_seeoa0CykVLG6DcvhM3EA0pqbu-rTig9Z3z4UIUENXfmuXOZUhWrwSMggN2PReUSa2VsMjTKZ2DosxQb_ZQ_3wJzv7ts0aVoBX502ttRG1W_lxntyA0dmC8/s1600/paesaggio+campi004.jpg" height="226" width="320" /></a></div>
<div align="center">
</div>
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;">ma... ripensandoci mi domando... e se lo avessi fatto con tutti questi fiori... mi avrebbe fatta ricoverare in manicomio?</span> <br />
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjRIdgdG9ImKrB2vHHJiY2p5v4Ka0ihe-vcI2NINmHsM-uShUODbP1viB_4GyxBp0a2wYPXaClgPE_VjkMEt6U81Wgn5cP0S3k9xUi1O_BBMLfaWN8L13QFNfmrmRCmj0V8By1hWUjlvo22/s1600/paesaggio+fiori.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjRIdgdG9ImKrB2vHHJiY2p5v4Ka0ihe-vcI2NINmHsM-uShUODbP1viB_4GyxBp0a2wYPXaClgPE_VjkMEt6U81Wgn5cP0S3k9xUi1O_BBMLfaWN8L13QFNfmrmRCmj0V8By1hWUjlvo22/s1600/paesaggio+fiori.jpg" height="204" width="320" /></a></div>
<div style="text-align: left;">
<br />
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;">L'altro colpo di grazia lo ebbi a fine anno, quando vennero esposti quei lavori... il mio non c'era e non potei farlo vedere alla mamma che non sapeva del mio dispiacere di mesi prima... lei chiese conto alla maestra... ma il disegno non c'era più e mi disse che se la maestra non lo aveva tenuto era perché non andava bene.<br />Credo proprio che questa storia (insieme a qualcun'altra ;) ) abbia influito parecchio sulla mia non autostima. Solo a ripensarci mi viene ancora il magone... sarà per questo che spesso quando sono un po' giù rifaccio sempre lo stesso disegno?</span></div>
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjp5w0n8onye69QxwXoqBQSVvbjVEqUhJf6Y3Qvmt3Kqy7ypfMtDW8sXt9jnFkrePSoY2bIOpQJo8SZbG076SS-BxVrzGhrfNYvGJfpp4dsCwHvDFVDr39lvuTzdchnOyDZH5UmCW9lzTsV/s1600/ch7.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjp5w0n8onye69QxwXoqBQSVvbjVEqUhJf6Y3Qvmt3Kqy7ypfMtDW8sXt9jnFkrePSoY2bIOpQJo8SZbG076SS-BxVrzGhrfNYvGJfpp4dsCwHvDFVDr39lvuTzdchnOyDZH5UmCW9lzTsV/s1600/ch7.jpg" /></a></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<br /></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg7ILsFlsDDak2KC9ZkGz9jIKztK-R50kHZiRaJ1YXtGwl6StnwscspqM40TUrvYrOuS1ViFxhuTQuZ36-Fby8D2oVUv-MCpopC4FgOVxMQA03a9xf_Z7Xo7GnjGsae6US_Z0CPsldR824E/s1600/bamb+piange+2.gif" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"></a> </div>
<div align="center" style="text-align: left;">
</div>
<div align="center" style="text-align: left;">
</div>
*marbe*http://www.blogger.com/profile/09531198607518422752noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-2373031409456123456.post-4752318143014953682014-10-17T07:16:00.002+02:002014-10-17T07:16:17.988+02:00e se fosse... una giornata storta?
<br />
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;">Mi sveglio a causa di un forte dolore
al collo e mi accorgo che la sveglia sta suonando... guardo l'ora...
sono le sei e tre minuti... mio marito dorme e alle sei avrebbe
dovuto essere al lavoro... lo chiamo... come un razzo schizza giù
dal letto prendendosela con me perché è in ritardo.
</span></div>
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;">
Metto i piedi fuori dal letto ed infilo
la ciabatta destra col piede sinistro... azzo... comincia male... tra
un... potevi chiamarmi... spostati... sei sempre tra i piedi... e
diversi... anche stamattina sono in ritardo... scendiamo.
</span><br />
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;">
Mentre lui mette le scarpe sempre
prendendosela con me, apro il portone del garage... proprio contro un
ginocchio... il mio... porc**#* *%** */ *** *** zozza... sale in
macchina esce e se ne va.
</span><br />
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;">
Chiudo il portone e penso bene di
lasciarci dentro due dita... ari porc.....
</span><br />
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;">
</span><br />
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;">Torno su... appena entrata inciampo in
Acqua che mi corre davanti... e prendo una storta al piede...
eccheccavolo... in quel momento vedo che il calendario perpetuo sul
camino segna il 13... e meno male che ne abbiamo tredici se no che
succedeva....</span></div>
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;">
Dò la pappa ai gatti ma una ciotola mi
scivola dalle mani... ennoè.... in mezzo a tutto questo casino il
dolore al collo è acqua di rose...</span><br />
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;">
Raccolgo ciotola rotta e pappa sparsa
sul pavimento... nuova pappa in nuova ciotola... accarezzo come al
solito i mici mentre iniziano a mangiare... mi rialzo e... bang...con
lo sportello del mobile lasciato aperto che altro poteva succedere se
non un bel bernoccolo...</span><br />
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;">
<br />
Non è possibile... così tante in meno
di un'ora... manco fosse venerdì 17... guardo il calendario...
<b>VENERDÌ DICIASSETTE</b><span style="font-weight: normal;">... ora
tutto si spiega... anche se così storto non era mai cominciato...
perlomeno che io mi ricordi.</span></span><br />
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;">
<span style="font-weight: normal;">No
panic... non lasciarti prendere da 'sta cosa... fatti un caffè... lo
verso nella tazza e mi giro per prendere il latte nel frigo... nel
farlo rovescio il caffè...no... basta... questo è troppo...</span></span><br />
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;">
<span style="font-weight: normal;">A
questo punto non c'è altro da fare... il collo il ginocchio la testa la caviglia più tutto il resto... spengo tutto e torno a letto...
sperando che questa giornata storta sia rimasta tutta qui e che
nemmeno un briciolo abbia seguito il marito... lo so... sarà una giornata nera...
lo so.... </span></span><br />
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;">
</span>
<br />
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjMqN7nuWYubNDUUv7lsKeAR181oIsn3s-DI3fUz-CYiDfbZ0eLdZHeLZ-CTEx1hyphenhyphenA8BuMugzXeupXOwLfcc_MdAHypXMD8dPfNt6AzYgEs7LYXfwD702iuhcsbb2pl7cYGr5BO-bB1VQfZ/s1600/venedi17-.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjMqN7nuWYubNDUUv7lsKeAR181oIsn3s-DI3fUz-CYiDfbZ0eLdZHeLZ-CTEx1hyphenhyphenA8BuMugzXeupXOwLfcc_MdAHypXMD8dPfNt6AzYgEs7LYXfwD702iuhcsbb2pl7cYGr5BO-bB1VQfZ/s1600/venedi17-.jpg" height="320" width="292" /></a></div>
*marbe*http://www.blogger.com/profile/09531198607518422752noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-2373031409456123456.post-12252714491585401712014-10-11T10:36:00.000+02:002014-10-11T10:40:54.824+02:00Mattinata uggiosa e... pensierosa<div style="text-align: left;">
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;">Guardo le immagini della creatività di
alcune amiche e ripenso a quando la mia mente era un vulcano, quando
bastava uno straccetto, un gomitolo di filo, un foglio di carta, una
scatola per vederci oggetti utili o futili che poi realizzavo... non
sempre felicemente riusciti... ovvio... ma senza demordere ci provavo
finché quel progetto prendeva forma e mi piaceva.
</span></div>
<div style="text-align: left;">
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;">
</span></div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;">Oggi non è più così... almeno non
del tutto. É come se la mia fantasia e creatività si fossero
assopite, nascoste in una nebbia densa dalla quale poco o nulla esce
e quel poco non mi basta, mi sento monca di qualcosa. Mi manca quel
volo di farfalle nella mente che sentivo mentre creavo dando vita ad
una fantasia.</span></div>
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;">
</span><br />
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;">Ma forse è più giusto dire che nelle
cose vedo ancora qualcosa da realizzare, le metto da parte e ormai il
“magazzino” strabocca, ma il più delle volte non c'è la spinta
per darvi corpo e vita.</span>
</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;">Mi sento vuota ed allo stesso tempo
piena di pensieri ed oppressioni dovuti alla vita... alle
preoccupazioni di salute, di futuro incerto e timoroso, di paure che
riconosco essere forse inutili ma che pesano sulla mente e su ciò
che faccio... e non riesco a fare.</span></div>
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;">
</span><br />
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;">Vorrei ridere... ridere di gusto... di
quelle risate che ti lasciano la leggerezza nell'animo... ma non
arrivano... non prendono forma... non ci sono e le rare volte che un
sorriso sereno si abbozza... ecco il pensiero che subito pagherò
con gli interessi e... mi farà sentire in colpa di averlo fatto.</span></div>
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;">
</span><br />
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;">Voglio vivere così
</span></div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;">col sole in fronte
</span></div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;">e felice canto</span></div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;">beatamente...
</span></div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;">Voglio vivere e goder</span></div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;">l'aria del monte</span></div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;">perché questo incanto</span></div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;">non costa niente.</span></div>
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;">
</span><br />
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;">Queste sono le parole che vorrei
tornassero... pur con le preoccupazioni ed i pensieri che è normale ci siano in una vita fatta di gioie e dolori.</span></div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
</div>
<div style="text-align: center;">
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
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</div>
*marbe*http://www.blogger.com/profile/09531198607518422752noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-2373031409456123456.post-51956952332472233502014-09-05T14:27:00.000+02:002014-09-05T14:28:01.716+02:00Voglia di mare...<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhRNJTGJTUm5r6s_8_K7dqS3IrVzqGLEzV5XFa0iePmSH3JIs8KnEuk8a3gIdb9_Q10qcDqlnvw1S-slIDT1a2go7uXXva5Y7ot7HBrE2HrAx33KO_o2q7_hsgsy94TYUObzGj-g0e3qo40/s1600/marina+massa+pontile.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhRNJTGJTUm5r6s_8_K7dqS3IrVzqGLEzV5XFa0iePmSH3JIs8KnEuk8a3gIdb9_Q10qcDqlnvw1S-slIDT1a2go7uXXva5Y7ot7HBrE2HrAx33KO_o2q7_hsgsy94TYUObzGj-g0e3qo40/s1600/marina+massa+pontile.jpg" height="268" width="400" /></a></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<span style="font-size: x-small;">foto: </span><a href="http://www.bdc-forum.it/album.php?albumid=116&pictureid=655"><span style="font-size: x-small;">http://www.bdc-forum.it/album.php?albumid=116&pictureid=655</span></a></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<br /></div>
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;">Ho voglia di casa... di mare... del mio mare, di quel mare arrabbiato in cui tuffare i miei pensieri ed i miei umori.</span><br />
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;">Ho voglia di sentire la sua forza sotto i piedi, il suo rumore inondarmi le orecchie fino ad arrivare nel più profondo del cervello e con le sue note stordirmi.</span><br />
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;">Ho voglia di sentirmi sola, quel sentirmi sola che solo il mare arrabbiato sa darmi per rigenerarmi.</span><br />
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;">Ho voglia di sentire le gocce salate sulla pelle, il suo profumo nei capelli arruffati dal vento.</span><br />
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;">Ho voglia di sdraiarmi sulla spiaggia umida ed assaporare quel freddo che ti abbraccia.</span><br />
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;">Ho voglia di ascoltare la voce forte della risacca che smuove i sassi come fossero tanti piccoli pezzi di carta... avanti e indietro... senza sosta.</span><br />
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;">Ho voglia di annullarmi in quei colori in quelle luci che luce e colore non sono ma ti consolano abbracciando ogni cellula.</span><br />
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;">Avrei voglia di saltare sulla moto e via... in una corsa lenta assaporando l'attesa verso il mio mare... la mia casa.</span><br />
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjCSof-wczXmTAje0u9kVx4-9yhwcoGufI7zEQWjpu_p5yMOw71XySOpbq20H_tBq246x6ufFcUT1drrrwblW-4Wg2o36JR8AAfiX9055vNsfFYZ5mxlkcHPD1wWKANLNNKP2pIYjYn7PFX/s1600/marina_di_massa.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjCSof-wczXmTAje0u9kVx4-9yhwcoGufI7zEQWjpu_p5yMOw71XySOpbq20H_tBq246x6ufFcUT1drrrwblW-4Wg2o36JR8AAfiX9055vNsfFYZ5mxlkcHPD1wWKANLNNKP2pIYjYn7PFX/s1600/marina_di_massa.jpg" height="298" width="400" /></a></div>
<div align="center">
</div>
<div align="center">
<span style="font-size: x-small;">foto: </span><a href="http://www.paesionline.it/marina_di_massa/foto_dettaglio.asp?filename=68688_il_pontile_marina_di_massa"><span style="font-size: x-small;">http://www.paesionline.it/marina_di_massa/foto_dettaglio.asp?filename=68688_il_pontile_marina_di_massa</span></a></div>
<br />*marbe*http://www.blogger.com/profile/09531198607518422752noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-2373031409456123456.post-26025560269391436862014-07-15T11:01:00.001+02:002014-07-15T11:01:24.383+02:00Il volo del mio tempo<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhdT2ESZgddePQKeo37kix-tGVyasdyK8Rs-koMh97VMRfgZlz1D5WlFx4YJmn-m-iWtmAiattpiUAXKA25V0iq3QcxfSvYB0e25uJXdZpJnGP9usDXZJA7iZmgEsend7ocXhb_UM5kj71g/s1600/zero_cento_anni_centocinquanta_secondi_video_subitonews.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhdT2ESZgddePQKeo37kix-tGVyasdyK8Rs-koMh97VMRfgZlz1D5WlFx4YJmn-m-iWtmAiattpiUAXKA25V0iq3QcxfSvYB0e25uJXdZpJnGP9usDXZJA7iZmgEsend7ocXhb_UM5kj71g/s1600/zero_cento_anni_centocinquanta_secondi_video_subitonews.jpg" height="208" width="320" /></a></div>
<br />
<br />
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;">Vorrei poter rallentare il tempo...
vola via troppo velocemente... </span><br />
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;">
ch' io lo viva intensamente o lo lasci
mollemente scorrere...</span></div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;">la sensazione è di alzarmi all'alba ed
al tramonto... è già passato un mese; </span></div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;">
di aprire il nuovo calendario a gennaio
e dopo un mese è Capodanno;</span></div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;">che tra due compleanni sia volato un
decennio.</span></div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;"></span> </div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;">Non era così tanti anni fa...
quando a 10 anni dicevo... compirò i 16 anni ed allora sì che farò
ciò che voglio... ma non arrivavano mai, il tempo sembrava immobile
e sì che di cose ne facevo... la scuola il gioco il lavoro, le gioie
e le delusioni, le cose nuove e le esperienze.</span></div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;">Poi finalmente un giorno eccolo... il
mio fatidico 16° anno, quante le aspettative che non vidi
realizzate. </span></div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;">
Il tempo continuava a scorrere lento
troppo lento... iniziai a pensare e dire... arriveranno i 21 anni...
la maggiore età... ed allora finalmente sarò padrona del mio tempo
e dei miei voleri.</span></div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;">Arrivò quel compleanno ma poco cambiò
se non lo scorrere del tempo che lentamente ma inesorabilmente iniziò
a scorrere sempre più veloce. </span></div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;"></span> </div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;">
Arrivarono gli “anta” in un
battibaleno e quei 16 anni erano ormai tanto lontani e così tanto
mancavano, di cose nel frattempo ne erano accadute tante... tanti
cambiamenti gioie e dolori delusioni e conquiste.</span></div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;">Iniziai a sentire il paradosso delle
giornate che restavano comunque e sempre di 24 ore ma alla fine della
settimana il lunedì sembrava ieri.</span></div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;"></span> </div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;">Ed oggi? </span></div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><span style="font-family: Verdana, sans-serif;">Oggi, mentre penso ciò che
scrivo è già domani e mi ritrovo a pensare che quel domani è
già passato... lontano... con tutta l'incertezza di un tempo futuro
che sarà sempre più corto rispetto al tempo passato con il
timore e la consapevolezza che quel futuro mi ruberà gli affetti
cari e non sono pronta... non sarò mai pronta, ho bisogno di
tempo... quel tempo che inesorabilmente scorre troppo velocemente...
anche se non è vero... anche se i giorni mesi ed anni non sono mai
cambiati nel loro divenire... anche se scorrono in un tempo
millenario sempre uguale... ma che non è il mio... perché il mio...
è sempre... maledettamente... troppo veloce...</span>
</span></div>
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;">
</span><br />
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<br /><span style="font-family: Verdana, sans-serif;">
</span></div>
*marbe*http://www.blogger.com/profile/09531198607518422752noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-2373031409456123456.post-75008118212018106302014-05-28T16:46:00.000+02:002014-05-28T16:54:20.801+02:00Libro tradizionale vs libro digitale<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjmyZjusTcCvKDp5ddobPXy_jFl7DpR_KajkEt9F2GFgoYRoC9kjofHLZjAG5hCTJdRqPFbi-HdkcXkbEW976RJrfPtfMhWuK2qfENR7NXbl-4Qhb6Nit-1EqcXa_IDOK556i271V2-Ge2v/s1600/libro_vs_kindle.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjmyZjusTcCvKDp5ddobPXy_jFl7DpR_KajkEt9F2GFgoYRoC9kjofHLZjAG5hCTJdRqPFbi-HdkcXkbEW976RJrfPtfMhWuK2qfENR7NXbl-4Qhb6Nit-1EqcXa_IDOK556i271V2-Ge2v/s1600/libro_vs_kindle.jpg" height="160" width="400" /></a></div>
<br />
<br />
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;">Il libro, già il gesto di prenderne
uno... l'ultimo acquistato o quello che in quel momento ti chiama a
sé... il posto dove ti siederai per leggerlo sia esso una sedia la
poltrona o una panchina assomiglia ad un rito, è un decidere di
dedicarti del tempo, il tempo che trascorrerai con i personaggi e le
loro vite, quel tempo che durerà un'eternità in pochi minuti o
qualche ora.</span></div>
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;">
</span><span style="font-family: Verdana, sans-serif;">Ti accoccoli, il resto del mondo fuori
dal tuo spazio diviene una nebbia scolorita che scompare.</span><br />
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;">
</span><span style="font-family: Verdana, sans-serif;">La mano, rilassata sulle sue carnose
pagine predispone alla serenità del momento dedicato alla lettura.
Le tocca quasi sfiorandole assaporandone la delicatezza, la
consistenza; gli occhi vanno a posarsi sulle parole scritte e
penetrate nella carta in modo indelebile come lo sono le emozioni
che ti aspetti di trovare pagina dopo pagina.</span><br />
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;">
</span><span style="font-family: Verdana, sans-serif;">Si appoggia dolce la mano come ad
accarezzare i fogli mentre la mente segue le parole che man mano
prendono forma diventando fiori, volti, paesaggi emozioni.
</span><br />
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;">
</span><span style="font-family: Verdana, sans-serif;">Emozioni che passando attraverso gli
occhi arrivano alla mente fino a raggiungere il cuore divenendo
amore, tristezza, rabbia, gioia, terrore, sconforto, risolutezza,
abbandono, oblio. Tutto ciò che provano i protagonisti diviene tuo,
ridi piangi vivi insieme a loro.</span><br />
<br />
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;">Il libro aperto, una mano a trattenere
i fogli mentre l'altra piano piano quasi senza volere si prepara
verso l'angolo in alto per girare la pagina letta così da non
perdere nemmeno un attimo dello scorrere della storia. La sfogli la
adagi sulle pagine già lette, la gusti quasi fosse un dolce mai
provato prima. A tratti il gesto diviene più spedito, il racconto
incalza, l'azione si fa più veloce l'emozione più forte mentre il
cuore segue il ritmo degli eventi con i suoi battiti.</span><br />
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;">
</span><span style="font-family: Verdana, sans-serif;">Le emozioni, pagina dopo pagina si
rincorrono in un tempo senza misura senza confini.</span><br />
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;">
</span><span style="font-family: Verdana, sans-serif;">Fa male doversene staccare... un
momento... ancora qualche riga... un attimo... aspetta, no devi
proprio richiudere quelle pagine per dedicarti ad altro, ad altri ma
tornerai; appena possibile la mano correrà al libro seguendo il suo
richiamo e ti ritufferai nella storia come fosse la tua come fossi
tu.</span><br />
<br />
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;">Ma i tempi cambiano ed oggi si può
scegliere di leggere un libro in modo non tradizionale utilizzando un
dispositivo digitale (si dice così?)... giusto guardare avanti,
evolversi.
</span><br />
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;">
</span><span style="font-family: Verdana, sans-serif;">Acquisti il libro lo scarichi sul
computer o sul dispositivo per la lettura ed eccolo lì, nel giro di
pochi minuti puoi iniziare a leggerlo</span><br />
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;">
</span><span style="font-family: Verdana, sans-serif;">Con il dispositivo sulla libreria,
nello spazio occupato da un libro tradizionale, puoi avere a
disposizione decine, centinaia di titoli nello spazio che occupa un
solo quaderno... libri sempre pronti ad essere letti, dentro e fuori
casa, sull'autobus in treno nelle pause di lavoro.
</span><br />
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;">
</span><span style="font-family: Verdana, sans-serif;">Puoi decidere di passare dalla
fantascienza ai racconti per bambini senza dover avere con te uno
zaino pieno di libri... basta accendere quella sorta di quaderno ed
eccoli lì, tutti pronti per essere letti ma... manca l'emozione,
manca il vero coinvolgimento; questa almeno è stata la mia
sensazione alla prima esperienza di lettura con questi dispositivi.</span><br />
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;">
</span><br />
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;">Scarico quindi un Kindle free sul pc,
acquisto il libro e dopo pochi minuti eccolo qua a mia disposizione,
per sempre, come uno dei tanti libri che ho... solo che lo leggerò
sul monitor.</span></div>
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;">
</span><span style="font-family: Verdana, sans-serif;">Apro il libro e mi scontro con una
pagina piatta, senza profondità senza carattere; in fondo potevo
aspettarmelo, è un monitor... dove tutto appare sterile come appeso
ad una parete pronto a cadere a sparire al minimo contatto con il
tasto sbagliato.</span><br />
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;">
</span><span style="font-family: Verdana, sans-serif;">Inizio a leggere ma le parole mi
scorrono in testa come fossero i sottotitoli di un film e non mi
permettono di vedere le immagini. Mi ritrovo a leggere due volte la
stessa riga per capire per provare qualcosa... ma niente.</span><br />
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;">
</span><span style="font-family: Verdana, sans-serif;">Forse è presto forse tra qualche
pagina la storia prenderà maggior forma e mi coinvolgerà.</span><br />
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;">
</span><span style="font-family: Verdana, sans-serif;">Vado avanti, leggo altre pagine ma mi
manca il gesto di portare la mano all'angolino in alto a destra
mentre leggo le ultime righe per passare alla pagina successiva, il
passare la mano sulla pagina appena sfogliata per lisciarla sulle
altre e tenerla ferma mentre la leggo.</span><br />
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;">
</span><span style="font-family: Verdana, sans-serif;">Ogni volta devo staccare lo sguardo
dalla pagina e cercare lì di lato il triangolino su cui cliccare
oppure far girare la rotellina del mouse per cambiare pagina ed in
quel modo mi perdo le sensazioni di ciò che ho appena letto... e
così ad ogni pagina... non mi piace.</span><br />
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;">
</span><span style="font-family: Verdana, sans-serif;">Il libro è interessante, mi piace la
storia e così continuo, arrivo anche a provare qualcosa ma le
immagini, i colori, i sapori e gli odori e profumi quelli no, quelli
non arrivano non si formano nella mia mente.</span><br />
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;">
</span><br />
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;">Ho terminato il libro forse più per
sfinimento e voglia di finire un tale appiattimento che per conoscere
la fine del libro.</span></div>
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;">
</span><span style="font-family: Verdana, sans-serif;">Credo di aver perso l'occasione di
godermi quel libro che comunque ritengo bello, particolare ma bello,
usando un modo tecnologico che ora posso dire... non mi piace.
</span><br />
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;">
</span><span style="font-family: Verdana, sans-serif;">Forse riproverò con altri libri, forse
ci si deve abituare ma di una cosa sono certa... il libro lo
rileggerò non appena lo trovo nella sua forma tradizionale... un bel
libro con tanto di copertina e tante pagine con parole scritte e
penetrate nella carta in modo indelebile che sono sicura mi
porteranno quelle emozioni profumi e sapori che il libro contiene.</span><br />
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;">
</span><br />
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<br />
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;">
</span></div>
*marbe*http://www.blogger.com/profile/09531198607518422752noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-2373031409456123456.post-25389595582513603992014-01-20T14:45:00.004+01:002014-01-20T14:46:36.707+01:00Bonanotte<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi8NITA7eZZVipARZCOdzrqPk5M827zXSuLJ0pbOLzB1ZIED2Ld94ScFhYu_MA-sV7VbaIiMrr4frl84oY395lEHOneQWqN65mYD7um3YdDI7xwjVXsLkR40sMs-pQQ_cn7O-gpgjBvJnIY/s1600/giornata_uggiosa.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi8NITA7eZZVipARZCOdzrqPk5M827zXSuLJ0pbOLzB1ZIED2Ld94ScFhYu_MA-sV7VbaIiMrr4frl84oY395lEHOneQWqN65mYD7um3YdDI7xwjVXsLkR40sMs-pQQ_cn7O-gpgjBvJnIY/s1600/giornata_uggiosa.jpg" height="320" width="212" /></a></div>
<div class="text_exposed_root text_exposed">
<span class="userContent" data-ft="{"tn":"K"}"></span> </div>
<div class="text_exposed_root text_exposed">
<span class="userContent" data-ft="{"tn":"K"}"><span style="font-family: Verdana, sans-serif;">'sta domenica trista buia piovosa <br /> annoiata addormentata s'è conclusa. <br /> Aspettando il lunedì... <br /> vó a dormì....<br /> Bonanotte ai sognatori<br /> Bonanotte ai sonatori<br /> Bonanotte a lor signori.<br /> E che il dì che ormai s'appresta<br /> me porti na nova coperta <br /> che só stufa de tiralla<span class="text_exposed_hide">...</span></span><span class="text_exposed_show"><br /><span style="font-family: Verdana, sans-serif;"> un po' de qua e un po' de là<br /> pé coprì quel che me resta<br /> ché in saccoccia solo crusca m' è rimasta.<br /> Bonanotte a tutti quanti<br /> ché sian ladri oppure santi.<br /> Ma alli primi... che glie vada dé traverso.</span></span></span></div>
*marbe*http://www.blogger.com/profile/09531198607518422752noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-2373031409456123456.post-43582012676143477242012-08-13T16:42:00.002+02:002012-08-13T16:42:54.055+02:00Il giorno che verrà
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;">Come sarà quel giorno, come sarò io
quel giorno che verrà... e tu dove sarai... sarai lontano o lì,
insieme al mio giorno che verrà?</span></div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;">A volte le domande attraversano la
mente sostandoci per attimi che sembrano infiniti, ti fan vedere cose
che immagini vere e che non saprai forse mai che in quel momento le
stai vivendo... o subendo. E se lo sapessi... se sapessi come sarà
quel giorno che verrà... cosa vorrei quel giorno?</span></div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;">Vorrei te vicino a me... e te... ed
anche te... sì anche te vorrei vicino... vorrei insomma chi anche
solo per una volta passandomi vicino mi ha sorriso... di un sorriso
vero, sincero non con un sorriso cercato all'ultimo momento in quel
cassetto con su scritto -sorrisi di circostanza- cercato in fretta e
furia e magari anche sbagliato... per quel mio giorno che verrà.</span></div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;">No, non ti vorrei lì... a dire...
poverina... quando solo fino all'altro ieri nemmeno mi vedevi o a
malapena mi tolleravi mostrandomi un sorriso che usciva dallo stesso
cassetto che hai aperto adesso.</span></div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;">
<br />
No... non ti vorrei falsamente
dispiaciuto in quel mio giorno che verrà, con il vuoto dei pensieri
e delle emozioni dentro gli occhi, con quell'espressione che riconosco ed ho visto tante volte su tanti volti... che ho allontanato... o
comunque ci ho provato a farlo... perché nulla potevo e volevo dare
in sentimenti a chi fingeva e nulla aveva da darne a me.</span></div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;">Vorrei vedere dei sorrisi... pochi
perché poche saranno le persone che vorrei... vere, sincere, che
hanno saputo darmi un'emozione da riempirmi il cuore fino a salire
su... su fino all'angolo dell'occhio e poi giù... giù fino a far
venire quel magone che strozza la gola... poche... ma tantissime
rispetto alle altre che ho conosciuto che nascosti nei pensieri
avevano dei cassetti enormi e pieni di -sorrisi di circostanza-.
</span></div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;">Ecco... te, te e te ed anche te... voi
sapete chi siete come lo so io... ecco, siete voi quelli che non
vorrò vicino a me in quel giorno che verrà e se davvero non vi vedrò... quello sarà il giorno più bello... perché
potrò lasciare un grande... enorme sorriso pieno d'affetto solo a chi mi
sarà vicino ben sapendo che anche se non sarà stampato sul mio
viso... loro lo vedranno sapranno accoglierlo e non andrà
sprecato... come i tanti che nel tempo ho dato a voi... a</span><span style="font-family: Verdana, sans-serif;">lmeno in
quel mio giorno che verrà... mi regalerete un vero sorriso?... quello di ignorarmi?
</span></div>
*marbe*http://www.blogger.com/profile/09531198607518422752noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-2373031409456123456.post-79463112778579796512012-08-02T19:09:00.002+02:002012-08-02T19:11:49.573+02:00Nostalgia di Casa<div class="separator" style="clear: both; text-align: left;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgh2_o1gYs4Ceb9m0Nz5bHs09Tt5fH7cKRfiogKMXzdi-qNb9Sne0UhT10x5S4Ric0XcOrTjBgRfKorX37yz2xBbIRYNRsQdx5nf6v64CGafy0fihwIOEF794XidFIcScIcReeEiKf-KkrS/s1600/Forno.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"></a></div>
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgh2_o1gYs4Ceb9m0Nz5bHs09Tt5fH7cKRfiogKMXzdi-qNb9Sne0UhT10x5S4Ric0XcOrTjBgRfKorX37yz2xBbIRYNRsQdx5nf6v64CGafy0fihwIOEF794XidFIcScIcReeEiKf-KkrS/s1600/Forno.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="171" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgh2_o1gYs4Ceb9m0Nz5bHs09Tt5fH7cKRfiogKMXzdi-qNb9Sne0UhT10x5S4Ric0XcOrTjBgRfKorX37yz2xBbIRYNRsQdx5nf6v64CGafy0fihwIOEF794XidFIcScIcReeEiKf-KkrS/s320/Forno.jpg" width="320" /></a><span style="font-family: Verdana, sans-serif;">Ho nostalgia... nostalgia di casa, del profumo delle pinete, del timo, dell'origano, del profumo dei boschi che in questa stagione si sente forte, del fresco lungo il fiume Frigido dove i ragazzi... e non solo... fanno il bagno nelle fredde acque.<br />Ci ho fatto un giro un attimo fa, sono partita da Massa, da Santa Lucia, e lungo la via Bassa Tambura ho percorso i sette chilometri che portano a Forno il paesino dove sono nata arrampicato sulle Apuane in una piccola vallata, quasi una spaccatura tra i monti. Oggi vi abitano circa 800 Fornesi ma ha provato a raggiungere quota 2.000 abitanti.</span><br />
<br />
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<span style="font-family: Verdana;">Grazie a Google per qualche tempo ho rivisto come dalla sella della moto il panorama che ricordo e conosco, ho sentito i sapori e gli odori e mi è venuto il magone. Che voglia di andarci, di starci qualche giorno camminando in mezzo ai boschi su per i monti.</span></div>
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<span style="font-family: Verdana;">Lungo la strada ho trovato due persone che riempivano le bottiglie d'acqua alla fonte, acqua di sorgente che arriva chissà da dove e che è lì alla portata del viandante dal tempo dei tempi.</span></div>
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<span style="font-family: Verdana;">La strada si snoda con il Frigido sulla sinistra fino a Canevara poi mi accompagna là in fondo a destra su su fino al bivio per le Guadine, ci vado faccio un giro... peccato, dalle immagini le grandi pozze preparate a puntino in tarda primavera non si vedono, è lì che arrivano anche i turisti a fare il bagno nel pomeriggio assolato dopo la mattina al mare, bagni e tuffi dalla montagna, dai grandi massi marmiferi portati verso valle dalle irruente piene negli anni lontani.</span></div>
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<span style="font-family: Verdana;">Torno sulla strada maestra e vado su, curva dopo curva ritrovo i riferimenti di sempre, la chiesa di Sant'Anna col la "mano del diavolo" una macchia scura che mia nonna raccontava essere appunto l'impronta della mano del diavolo... chissà poi perché si era appoggiato lì... non ricordo che ce lo abbia mai detto, ci faceva affrettare il passo e da lì diceva... era meglio non passare di sera.</span></div>
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<span style="font-family: Verdana;">La lapide di marmo che ricorda l'eccidio di 68 persone. No, non è la Sant'Anna di cui anche i libri parlano, ma quel <a href="http://digilander.libero.it/ladecimamas/pagina3.htm" target="_blank">13 giugno 1944</a> a Forno anche mia mamma all'ora undicenne rimase in fila tutto il giorno con il resto del paeses ulla via del cimitero in attesa del fatidico... puntate... fuoco che per fortuna loro non arrivò ma 68 di quelle persone furono portate più a valle ed arrivati alla chiesa di Sant'Anna furono trucidate forse perché giunsero notizie dell'arrivo di truppe alleate ed essendo quella l'unica via di fuga i tedeschi, i fascisti non avrebbero avuto scampo.</span></div>
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<span style="font-family: Verdana;">Brutti ricordi questi anche per me che li ho solo sentiti raccontare.</span></div>
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<span style="font-family: Verdana;">Ecco il cartello, Forno, e via su su fino alla fine della strada, alla cava di marmo.</span></div>
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<span style="font-family: Verdana;">Mi fermo mi guardo intorno e... ci lascio il cuore... chiudo Google e cerco di cacciar giù il magone.</span></div>
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<br /></div>*marbe*http://www.blogger.com/profile/09531198607518422752noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-2373031409456123456.post-16086353616773678422012-07-23T11:25:00.000+02:002012-07-23T11:25:52.925+02:00L'abbiocco e la sorpresa<span style="font-family: Verdana;">L' antefatto.</span><br />
<span style="font-family: Verdana;">Ieri giornata trista... In programma un giro in moto verso Monza che però è rimasto nei pensieri a causa del tempo non proprio invitante così tra un clik internettiano e l'altro è arrivato come una scure... l'abbiocco... quello tremendo che non lascia scampo. Sei sveglia ed all'improvviso la testa non si regge più e cionfa sul tavolo... ohi che succede? Continui ad essere sveglia ma la testa continua a vivere di vita sua... ciondola di qua e di là, cade in avanti ed all'indietro... una tortura. Ma insisti... e che diamine... sei sveglia!</span><br />
<span style="font-family: Verdana;">Alla fine, arrivate le diciotto mi arrendo... gli occhi non ce la fanno più a stare aperti nemmeno con gli stuzzicadenti... mi sdraio cinque minuti poi preparo la cena... mi metto qui sul divano, proprio cinque minuti...</span><br />
<span style="font-family: Verdana;">Finalmente rilassata mi addormento.</span><br />
<br />
<span style="font-family: Verdana;">Una mano delicatamente mi accarezza il braccio, apro gli occhi... ciaooo... sono pronta e pimpante per preparare la cena... peccato che attaccato a quella mano c'è un marito in pigiama che mi augura la buona notte.</span><br />
<span style="font-family: Verdana;">Come buona notte, vai già a letto? Aspetta, preparo la cena... ma lui ha già cenato... ed anche digerito... ma che ore sono? Guardo l'orologio... 23,30... ma come... ho dormito cinque minuti...</span><br />
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;">Vabbhè, davanti all'evidenza che sono stati cinque minuti piuttosto luuuuunghi, dispiaciuta auguro la buona notte.</span><br />
<span style="font-family: Verdana;">Ora che faccio... di andare a letto non ne ho voglia, magari mi faccio un caffèlatte e poi ci penso.</span><br />
<br />
<span style="font-family: Verdana;">Guerra ai vermetti bianchi nella notte in casa di ernesta.</span><br />
<br />
<span style="font-family: Verdana;">Vado in cucina e camminando sul tappeto davanti al lavandino ho la strana sensazione di camminare sul morbido... porca miseria... Saponetta mi ha fatto la sorpresa della pisciatina dispettosa... cacchio... se ti prendo... accendo la luce ma non c'è bagnato... ma allora cos'è?</span><br />
<span style="font-family: Verdana;">Nel guardarmi in giro vedo un piccolo filo bianco che si muove... e che cavolo... perché si muove? Inforco gli occhiali e lo vedo, non è un filo... è un vermetto... anzi... sono tanti!</span><br />
<br />
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;">Alzo il tappetino temendo di vedere i compagni di quei vermetti... ed infatti eccoli lì... mamma mia quanti sono!</span><br />
<span style="font-family: Verdana;">Alla sorpresa subentra lo schifo. Armata di scopa e paletta li raccolgo tutti... e mò che ne faccio, dove li butto? Metto il tutto nella carta scottex e scendo... li butterò ai pesci della vasca qua sotto... almeno saranno serviti a qualcosa... dar da mangiare ai bei pescioloni che ci vivono.</span><br />
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;">Fatta la buona azione rimane da pulire... apro la pattumiera dell'umido dove c'è un mondo in frenetico movimento... e che caspita, ci son solo bucce di anguria e melone e resti di verdure... ah no... c'è pure l'avanzo della pappa dei mici che ieri han fatto i biricchini, ogni tanto lo fanno... questo non mi piace questo non mi va... ecco perché ci sono quegli ospiti schifosi... il caldo, l'umidità e qualche mosca hanno fatto il resto.</span><br />
<br />
<span style="font-family: Verdana;">Fino ad oggi era andata bene, nonostante il gra caldo non era ancora successo!</span><br />
<span style="font-family: Verdana;">Chiudo il sacchetto e lo porto giù nel bidone. Lavo bene il secchio e passo al pavimento. Spazzo e lavo attentamente... i gatti mi guardano curiosi e probabilmente si domandano perché io abbia deciso di pulire casa a mezzanotte... che son strana ormai lo sanno da tempo ma ancora, a volte, si stupiscono di quanto lo sia.</span><br />
<span style="font-family: Verdana;">Finito l'antipatico lavoro di pulizia mi preparo il caffèlatte, ci vorrebbe un dolcetto ma non ce l'ho... mi accontento di due fette biscottate seduta davanti al pc.</span><br />
<span style="font-family: Verdana;">Sono le tre, vado a nanna!</span><br />
<span style="font-family: Verdana;">Porto la tazza in cucina e... eccoli di nuovo sul pavimento... azzarola... ho appena pulito! Da dove arrivano ora?</span><br />
<span style="font-family: Verdana;">Li seguo con lo sguardo e vedo che escono da sotto la pattumiera del secco e delle lattine... ma nooo... è impossibile, quelle le lavo prima di buttarle via... ed invece no... qualcuna è sfuggita alla lavatura perché alzando il coperchio qualcuno sta banchettando...</span><br />
<span style="font-family: Verdana;">Ricomincio tutto da capo... spazza, lava, porta via le lattine, dà da mangiare ai pesci, lava i secchi... son le quattro e mezza quando mi infilo sotto le lenzuola.</span><br />
<br />
<span style="font-family: Verdana;">La notte dei vermi è terminata... almeno lo spero!</span><br />
<br />
<span style="font-family: Verdana;">Così è stato, questa mattina è un altro giorno e dei bianchi vermetti nemmeno l'ombra... infatti quelli che trovo sul pavimento del soggiorno e della cucina, pochi per fortuna, farebbero la gioia dei pescatori tanto sono cicciotti... ! </span><br />
<span style="font-family: Verdana;">La giornata riprende... armata di scopa paletta e spazzolone ed anche per oggi il ristorante casa ernesta servirà bianchi vermetti cicciosi ai pesci della vasca sotto le mura.</span><br />
<span style="font-family: Verdana;">Penso che oggi sarò perseguitata dalla fobia dei vermetti... Speriamo solo sia finita!</span><br />
<br />*marbe*http://www.blogger.com/profile/09531198607518422752noreply@blogger.com1tag:blogger.com,1999:blog-2373031409456123456.post-70121165432454367282012-06-17T16:50:00.000+02:002012-06-17T16:52:48.226+02:00Le facce della violenza<span style="font-family: Verdana, sans-serif;">Il telefono squillava con insistenza ma Susanna non se la sentiva di rispondere, aveva bisogno di stare un po' da sola. Era stata una settimana pesante per il fisico e soprattutto per lo spirito.</span><br />
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;">Seduta davanti al computer sfogliava fotografie in bianco e nero, in quelle foto era giovanissima e spensierata. Immagini di giochi viaggi emozioni, i compagni di scuola e della giovinezza... chissà che fine avevano fatto? Persi di vista col passare degli anni le vicissitudini e le scelte di ognuno. Alcuni rimasti al paese dove li ritrovava quando andava a trovare gli anziani genitori. Un caffè quattro chiacchiere, pochi avevano realizzato i loro sogni nel lavoro ed erano insoddisfatti, altri con una separazione alle spalle si barcamenavano tra alti e bassi, altri ancora felicemente sposati da tanti anni e con figli ormai laureati.</span><br />
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;">Quelle parole... felicemente sposati... la riportano alla realtà.</span><br />
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;">Quante volte le ha ripetute con convinzione quasi ad irritare chi la ascoltava che quasi non credevano ai suoi racconti di una famiglia unita e collaborativa... come è possibile che non litighiate mai, le chiedevano... e lei a spiegare delle decisioni prese insieme a Simone su ogni cosa, dalle vacanze programmate al mare o in montagna a cosa comperare a Isabella, la loro unica figlia, fin dalla nascita o della scuola da farle frequentare.</span><br />
<br />
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;">Oggi Isabella ha una sua famiglia, è ingegnere navale, un indirizzo spinto da Simone che non la conviceva ma Isabella lo ha aveva accettato con entusiasmo anche se le aveva creato non pochi problemi. Primo tra tutti l'allontanarsi da casa, per lei nata tra le Dolomiti vivere a Genova non era stato facile. Quante proccupazioni quante ansie per quella ragazza così lontana... ma si era applicata con costanza conseguendo la laurea e trovando subito un buon lavoro. Poi la conoscenza di Franco, commercialista, il matrimonio la rinuncia al lavoro per stare vicino a lui in ufficio, il trasferimento a Potenza, la delusione di non avere figli...</span><br />
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;">Quante volte Susanna le aveva detto di non rinunciare ai suoi sogni al suo lavoro ma lei non l'aveva ascoltata sicura che fosse la scelta giusta ed ora stava male si sentiva chiusa in una boccia di vetro da dove guardava il mondo che andava avanti.</span><br />
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;">Una sensazione che Susanna non credva di conoscere fino a sei anni prima, quando per caso dal parrucchiere incontrò Michela con la quale si instaurò una bella amicizia.</span><br />
<br />
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;">Michela era una insegnante in pensione, si trovarono subito in sintonia. Era una donna libera nel pensiero... parlava di giochi, maglia, bricolage e libri letti allo stesso modo di come con serietà affrontava discorsi sulla politica o sulla vita, aveva mille interessi Michela e questo la affascinava.</span><br />
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;">Con lei Susanna per la prima volta in vita sua aveva iniziato a parlare di sé di cosa le piaceva di cosa avrebbe voluto fare... E perché non lo fai?</span><br />
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;">Quella domanda fatta così a bruciapelo la lasciò senza parole. Cosa poteva rispondere? Cosa dire? </span><br />
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;">Non aveva mai fatto nulla senza parlarne con Simone.</span><br />
<br />
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;">I mesi dopo quella domanda la portarono a rivedere e riascoltare gli anni, le decisioni prese con lui... ma davvero erano state prese insieme? Davvero lei aveva contribuito a quelle scelte... o le aveva subite...</span><br />
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;">Il mondo le crollò addosso quando si trovò ad ascoltare la risposta che uscì dalle sue labbra senza rendersene conto... No non ero d'accordo!</span><br />
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;">Furono giorni molto pesanti quelli che visse dopo. Evitò di incontrare ancora Michela ed iniziò a fare caso ai momenti decisionali che si presentarono, a dire la sua, iniziò a parlare un po' del suo lavoro in ufficio, dei problemi che questo le creava e vide un Simone diverso, un Simone che si irritava... che la trattava male dicendole che non poteva capire quello che lui stava dicendo... che non ne era all'altezza... di continare a fare il suo lavoro in casa... di smetterla di parlare del suo lavoro che era una "stupidata" che anche una ragazzina avrebbe potuto farlo. </span><br />
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;">Non era più l'uomo che conosceva da trent'anni anni</span><br />
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;">Susanna era responsabile di un ufficio all'Agenzia delle entrate... non era una cosa da poco, aveva molte responsabilità, personale da gestire ed organizzare, pratiche da controllare... no non era una stupidata.</span><br />
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;">Aveva studiato, si era laureata in lettere, avrebbe voluto fare la giornalista ma Simone disse che era meglio accettare quel lavoro che sarebbe stato un posto sicuro per la famiglia... e lei "decise" che era la scelta giusta.</span><br />
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;">Quante scelte giuste aveva fatto Susanna decise da Simone?</span><br />
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;">Tante, troppe! </span><br />
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;">Chiamò Michela e si incontrarono, a cuore aperto le raccontò delle sue riflessioni, le raccontò del disagio che stava vivendo. Michela la ascoltò con attenzione, in silenzio, interessata alle sue parole alle sue lacrime.</span><br />
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;">Si ritrovò ad abbracciarla singhiozzando sfogando con lei tutto il suo dolore, la sua delusione per una vita che credeva felice fino ad un anno prima.</span><br />
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;">Si guardarono alla fine negli occhi, in silenzio... un silenzio carico di comprensione, bevvero un caffè e si lasciarono come se avessero parlato per giorni, come se si fossero dette e compreso tutto.</span><br />
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;">Tornò a casa rassicurata da quelle due ore, raccolse tutta la sua forza interiore ed attese Simone preparando la cena con uno spirito diverso con una coscienza di sé che aveva lasciato in fondo alla vita tanti anni prima.</span><br />
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;">Quando Simone arrivò cenarono in silenzio, sparecchiò la tavola, lavò i piatti e poi affrontò il discorso.</span><br />
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;">Ci fu molta tensione quella sera, Simone diede la colpa di tutto a Michela ma Susanna con molta calma e serenità d'animo si alzò dicendo che la colpa era unicamente sua perché per troppi anni lo aveva lasciato decidere anche per lei. Come quelle volte in cui lei sceglieva le scarpe ma era lui che decideva quali dovesse comperare, o sulle vacanze, quando lei avrebbe preferito il mare ma si andava in montagna perché lui raccoglieva funghi mentre lei rimaneva in albergo a riposare... ma lei non voleva riposare, lei avrebbe voluto vivere!</span><br />
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;">Parlarono a lungo... parlò a lungo e gli disse tutto quello che aveva nel cuore ed alla fine gli chiese se voleva "ricominciare", ricominciare con una Susanna ed un Simone nuovi... non da subito certo, con il tempo... quello necessario a lui per capire per comprendere ciò che lei aveva compreso.</span><br />
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;">Simone non rispose, si alzò ed andò a dormire. Per la prima volta Susanna dormì sul divano.</span><br />
<br />
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;">Passarono i giorni nel silenzio, vissero quasi da estranei per un paio di settimane infine arrivò la risposta di Simone... No non potevano andare avanti... lei non era più la Susanna con cui aveva vissuto.</span><br />
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;">Soffrì per quella risposta ma era decisa... voleva far vivere Susanna! Gli disse che il giorno dopo non l'avrebbe trovata a casa che si sarebbe trasferita a casa dei genitori in attesa di trovare una casa sua.</span><br />
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;">Andarono a dormire e fu Simone a dormire sul divano.</span><br />
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;">Al risveglio Susanna preparò le valige e partì. </span><br />
<br />
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;">Il telefono squillò di nuovo... era Michela che le chiedeva se poteva andare in associazione... una donna aveva bisogno di parlare con lei, la rassicurò sul suo arrivo e riattaccò.</span><br />
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;">Si cambiò e velocemente raggiunse l'associazione... Donne Insieme... dove era entrata dopo aver lasciato Simone e la sua vecchia vita lavorando fianco a fianco con altre volontarie e soprattutto a fianco di Michela che scoprì esserne la presidente quel giorno che se ne andò di casa.</span><br />
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;">Michela aveva riconosciuto fin da subito la violenza che stava subendo Susanna ma non le disse nulla l'aveva ascoltata... ascoltata molto e per diverso tempo ed aveva fatto solo una domanda... il resto lo aveva fatto lei, guardandosi dentro e facendosi da sola tutte le altre domande.</span><br />
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;">Lei ce l'aveva fatta tutta da sola ma la donna che aveva ora davanti stava chiedendo disperatamente aiuto, non aveva lividi... non ne aveva di visibili sul corpo... ma erano indelebili quelli che aveva nell'animo e l'associazione era lì per questo... per aiutare con l'ascolto silenzioso tutte le Susanna che bussavano a quella porta e con l'aiuto concreto quelle che da sole non ce la facevano.</span><br />
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;">Susanna aveva imparato a sue spese che i lividi che non si vedono sono dolorosi quanto quelli che tante donne nascondono con il trucco e con le scuse di spigoli e cadute inopportune... aveva imparato che la violenza ha tante facce... e tutte dolorose.</span><br />*marbe*http://www.blogger.com/profile/09531198607518422752noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-2373031409456123456.post-77371906782243608652012-06-11T17:18:00.001+02:002012-06-11T17:23:35.828+02:00La faggeta sulle Apuane<span style="font-family: Verdana, sans-serif;">Caterina stava rannicchiata sulla sua poltroncina di vimini all'ombra del grande castagno del bisnonno, ogni tanto alzava gli occhi dal libro e guardava lontano, si perdeva in quel paesaggio fatto di montagne grandi alberi e squarci bianchi come la neve. I suoi monti come li chiamava lei, le Apuane per tutti gli altri.</span><br />
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;">Era partita da lì tanti anni prima, era una bambina ma appena s'è presentata l'occasione ha fatto di tutto per tornare alla vecchia casetta dei nonni, la casetta dove era nata, dove aveva mosso i primi passi tra quelle rocce in mezzo ai boschi di lecci faggi e castagni. Ci andava con la nonna che le raccontava di folletti nascosti tra le radici delle grandi piante indicandoglieli... ecco lo vedi, guarda è lì... vicino a quel rametto... ma i folletti dovevano essere veloci per quanto fossero piccoli perché lei non aveva mai fatto in tempo a vederne uno e la nonna rideva di quel suo broncio dispiaciuto... sarà per la prossima volta, ancora non ti conoscono e si nascondono.</span><br />
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;">Gli anni erano passati, a volte veloci a volte interminabili tra gioie e dolori come per tutti.</span><br />
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;">Caterina avrebbe tanto voluto tornarci a vivere con il suo Luca che aveva imparato ad amare quei luoghi quando venivano a trovare i nonni e si fermavano un po' di giorni. Quante passeggiate fatte mano nella mano alla ricerca di castagne o frutti di sorbo, trovavano anche i funghi ma non piacevano a nessuno dei due e si limitavano a guardarne la bellezza ed i colori e poi, i bagni nel torrente insieme agli amici... quanti ricordi solo a guardare quei monti.</span><br />
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;">All'improvviso sente una vocina che la chiama, non capisce da dove venga... chi può mai essere arrivato fin quassù. Caterinaaa Caterinaaa vieni a prendermi che da solo non ce la faccio. Si guarda intorno ma non vede nessuno... che strani scherzi fa il vento, probabilmente sono ragazzi che giocano laggiù più a valle... Caterinaaa... ma no... stanno proprio chiamando lei.</span><br />
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;">Si alza pigramente e si guarda intorno... non c'è nessuno. Ride di sé e torna al suo libro ed alla comoda poltroncina. </span><br />
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;">Il libro la riassorbe, le piacciono i racconti di Liala che le fanno vivere atmosesfere d'altri tempi.</span><br />
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;">Ma ecco di nuovo la vocina... Caterina sono qui... ora mi vedi? Caterina si stropiccia gli occhi e guarda in direzione della vocina e... lo vede... Oh! mi hai visto finalmente, non ti ricordi di me? Ma... veramente... non ricordo. Come puoi non ricordarti di me, mi hai incontrato tante volte con la nonna quando passeggiavi nella faggeta, eravamo piccoli tutti e due. Caterina cerca di ricordare ma proprio non ce la fa e mentre lo guarda cercando nei suoi ricordi di bambina si accorge che qualcun altro è lì con loro... Luca... che ci fai qui? quando sei arrivato, non ti ho sentito e mentre parla gli butta le braccia al collo riempiendolo di baci. Luca, il suo Luca, finalmente lo poteva toccare dopo tanti anni di sogni. Luca, tesoro, non sei cambiato. Nemmeno tu Caterina sei sempre bellissima come quando ti ho lasciata... sono tornato per restare e vivremo qui, insieme, noi tre. </span><br />
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;">Caterina sentì una squillante risata... abbassò lo sguardo e lo vide... era lì... vicino al suo piede... piccolo e col cappellino rosso come diceva la nonna... era il folletto che non era mai riuscita a vedere ed ora era lì con lei ed il suo Luca.</span><br />
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;">Era finalmente di nuovo felice Caterina. Aprì gli occhi quando una folata di vento fresco le scompigliò i bianchi capelli guardò i suoi amati monti...sorrise... richiuse gli occhi e si allontanò verso la faggeta con il suo Luca ed il folletto. </span><br />
<br />*marbe*http://www.blogger.com/profile/09531198607518422752noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-2373031409456123456.post-72141333962476955222012-01-18T01:46:00.000+01:002012-01-18T01:46:25.799+01:00Cosa cambia?<span style="font-family: Verdana, sans-serif;">Senza tempo né pensiero... ecco cosa vorresti essere. </span><br />
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;">Figlia di un tempo che ha prodotto molto ma quel molto lo ha restituito come spazzatura, ingombrante e maleodorante.</span><br />
<span style="font-family: Verdana;">C'era un tempo dove ti entusiasmavi per un non nulla... guarda che belloooo... oggi non ricordi quando lo hai detto l'ultima volta, non ricordi quando hai riso a crepapelle per una battuta o per un fatto che ti è accaduto lasciandoti stremata e più leggera dentro. </span><span style="font-family: Verdana;">Cos'è cambiato.</span><br />
<span style="font-family: Verdana;">Sei cambiata tu mia cara, è cambiato il mondo. Tutti corrono, quasi senza sapere dove e perché, rincorriamo sogni di altri, fatti nostri solo per non essere soli, per non sentirsi diversi nell'illusione che ciò ci appagherà... che importa se costruiremo su sabbia pareti di una scatola che crolleranno miseramente solo perché chi se n'è stancato le farà crollare... e noi con loro.</span><br />
<span style="font-family: Verdana;">Dove sono i sogni, quei sogni che davano speranza e voglia di andare avanti perché avanti vedevamo un futuro che oggi non c'è... che oggi non riusciamo più a vedere.</span><br />
<span style="font-family: Verdana;">Non mi piace questo mondo dove l'io sta davanti a tutto e tutti, dove anche su una scala mobile c'è chi corre per arrivare prima calpestando diritti e doveri morale ed onestà rispetto e amore... dignità... ma per arrivare dove, per raggiungere cosa se poi sarai solo perché in quel momento chi ti circonderà sarà come te e conoscerà solo il suo io?</span><br />
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;">Ma davvero ne vale la pena?</span>*marbe*http://www.blogger.com/profile/09531198607518422752noreply@blogger.com1tag:blogger.com,1999:blog-2373031409456123456.post-46019551165210357962012-01-17T17:06:00.002+01:002012-01-19T18:59:06.729+01:00Il bivio<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhr-hYzMPQpRZ2CnmvAsgn8AI3oN1V8atjcuxPHIKB-NFVnpmGJiD1UX1D_YSs02r0Ng-v2ZhYOnJMaMcTpERuHvA7Yzyt3__PsjUdD61oI4You6P4Y3iv07of7H8RPUDXEON-NWkoqdZFF/s1600/emozione.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhr-hYzMPQpRZ2CnmvAsgn8AI3oN1V8atjcuxPHIKB-NFVnpmGJiD1UX1D_YSs02r0Ng-v2ZhYOnJMaMcTpERuHvA7Yzyt3__PsjUdD61oI4You6P4Y3iv07of7H8RPUDXEON-NWkoqdZFF/s320/emozione.jpg" width="309" /></a></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><br />
</div><div class="separator" style="clear: both; text-align: left;"><span style="font-family: Verdana, sans-serif;">Il tempo passa e molti ricordi sfumano, non è che spariscono sono sempre lì... pronti a tornare, vividi come se quelle immagini le avessi vissute poco prima e poi... poi capita che una mattina, una di quelle noiose con la nebbia fitta fuori dalla finestra e con la testa completamente piena di vuoto ti ritrovi davanti il tuo passato così... per caso e dalle pagine di google.</span></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: left;"><span style="font-family: Verdana, sans-serif;">Arrivasti a vivere nel cremonese parecchi anni fa, uno dei tanti bivi che la vita ci propone ti aveva portata là, in quel paesino di duemila anime dove tutti si conoscevano e dove alla tua prima uscita per comprare il pane il giornale e guardarti un po' intorno per familiarizzare con l'ambiente, incontrasti persone che ti salutavano come se ti conoscessero da tempo, con cordialità ti davano il benvenuto. Eri spiazzata quasi intimorita, non abituata a quella sorta di "invasione" pacifica della tua riservatezza, ricambiasti educatamente i saluti e tornasti al sicuro nella tua casetta. </span></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: left;"><span style="font-family: Verdana, sans-serif;">Arrivavi da una realtà dove a malapena si conoscevano i vicini di casa dove il buon giorno era un "giorno!" detto a mezza voce e di sfuggita... e, diciamo la verità, per il tuo modo d'essere orso andava anche bene così; realtà dove anche a distanza di una vita eri comunque sempre "una non di lì". Ma in questo paesino era diverso, in questo paesino ti avevano accolta senza conoscerti senza voler sapere prima chi o cosa eri, abitavi lì e questo bastava... forse nel tempo avrebbero voluto saperne di più di te o forse no, ma in quel momento eri tu, eri ciò che in quel momento vedevano e basta.<br />
La padrona di casa che abitava nella grande casa all'inizio del cortile, ti suonava il campanello se al mattino vedeva le tapparelle ancora chiuse dopo una certa ora... "Si sente poco bene? Le serve aiuto?" oppure ti chiamava per darti pomodori insalata e cetrioli o l'occorrente per un bel minestrone appena raccolti nell'orto là davanti .</span></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: left;"><span style="font-family: Verdana, sans-serif;">Tuo marito lavorava a Milano ed usciva presto al mattino tornando solo ad orario di cena. Inizialmente usò la corriera... ti fece effetto risentire quel nome... la corriera... e chi usava più quel termine là da dove venivi... là si chiamava pullman o al massimo "il bus"... Ti piaceva davvero quel paesino che in qualche modo ti ricordava la tua infanzia.</span></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: left;"><span style="font-family: Verdana, sans-serif;">Solo che il tempo del paesino e di quella casetta tanto piccola fuori e grande e spaziosa dentro è passato, lontano nel tempo... ed un altro bivio ti portò a Soncino. </span></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: left;"><br />
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;"> Ma allora perché ne parli?</span></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: left;"><span style="font-family: Verdana, sans-serif;">Perché questa mattina un ricordo del paesino e della casa è tornato vivido alla mente e davanti agli occhi... la vecchia casetta nel paesino era lì, sulla pagina di una mappa stradale... ma come caspita ci sei arrivata... </span></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: left;"><span style="font-family: Verdana, sans-serif;">la curiosità, sì la curiosità di vedere se la casa, il cortile, l'orto c'erano ancora. L'ultima volta che ci sono passata davanti qualche anno fa era tutto all'abbandono lasciato alle erbacce. In quella immagine sul mio monitor il resto della "casa" è ancora abbandonato, almeno così sembra, ma la casetta su due piani, quella che è stata casa mia no, quella è lì... forse in fase di ristrutturazione... ma come fai a dirlo... lo dico perché io lì ci ho abitato sei anni e posso dirti che la presa d'aria sotto la finestra della cucina non c'era, che l'intonaco era dello stesso colore del resto e che già a quel tempo era tenuto maluccio, che la ringhiera del balcone non è più quella e poi... ohhhhh...</span></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: left;"><span style="font-family: inherit; font-size: large;"><span style="font-family: Verdana, sans-serif; font-size: small;">cosa hai visto? quella cosa lì... quella attaccata al muro tra le due finestre... quella lì... sì proprio quella lì... l'ho fatta io con mio marito... era la nostra cassetta della posta che serviva anche per metterci su il filone pane, fatta di legno a misura proprio per il pane che mi facevo portare, un bel filone di pane fresco come quello che da bambina mangiavo a "casa"... a Massa, dove si mangiava il pane più buono del mondo e dove la cioccolata spalmata su quel pane era più buona che dalle altre parti.<br />
Mi sono emozionata sai? Emozionata... e perché? Perché quel paesino ha lasciato molto nel mio cuore e scoprire che qualcuno, dopo tanti anni, ha voluto che quella cassetta di legno senza valore per molti altri rimanesse là al suo posto... non l'ha buttata via... mi fa piacere e dà emozione perché è come se avessi scoperto di aver lasciato a quella casa qualcosa in cambio di sei anni piacevoli e che rivivrei... una cassetta di legno per la posta ed il pane o per tre piccoli vasetti di fiori che auguro porti ai nuovi abitanti anni sereni come lo sono stati i nostri. Quante volte avrei desiderato che un bivio ci riportasse là... ed oggi che in qualche modo ho scoperto che una piccola (ed apprezzata) parte creativa di noi è ancora là... mi sono emozionata.</span> </span></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgIUWp56Gs9oqT2Com6DnYAv8tLMlUKXAql0z5IqUd-VIxRDCSNsIH54xp7YnQFfhw4tPG0mXRrPNS2sPA0psLscsdQpE5zgqefJeR3-jVow02LE_NGe7D2J_BZJdX2WrGRRqwWicB5w521/s1600/0phylla3.gif" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgIUWp56Gs9oqT2Com6DnYAv8tLMlUKXAql0z5IqUd-VIxRDCSNsIH54xp7YnQFfhw4tPG0mXRrPNS2sPA0psLscsdQpE5zgqefJeR3-jVow02LE_NGe7D2J_BZJdX2WrGRRqwWicB5w521/s1600/0phylla3.gif" /></a></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: left;"><br />
</div><div class="separator" style="clear: both; text-align: left;"><br />
</div>*marbe*http://www.blogger.com/profile/09531198607518422752noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-2373031409456123456.post-77039538579710207092011-12-28T15:40:00.000+01:002011-12-28T15:40:48.084+01:00Il fantasma del Natale<span style="font-family: Verdana, sans-serif;">È passato. Anche questo Natale così come è arrivato se n'è andato.</span><br />
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;">Il fantasma di un Natale che non trasmette calore, fatto di abbracci a volte insofferenti a volte sentiti schivati con la scusa di appoggiare giacche e cappotti.</span><br />
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;">Com'era bello sentire il calore di abbracci ricambiati.</span><br />
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;">Quel Natale ormai diventato qualcosa di cui potresti anche fare a meno. Non provi più l'entusiasmo dell'attesa, l'allegria del creare gli addobbi per la casa, i piccoli regalini fatti con le tue mani, la ricerca del dono... non un oggetto qualsiasi... ma dell'oggetto che quando lo vedi sembra avere la foto del destinatario in bella mostra, almeno è questo che immagini. </span><br />
<br />
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;">Passano gli anni, cambiano le vite... le famiglie si modificano si allargano crescono prendono nuove strade con altre famiglie e rimane un vuoto a quel grande tavolo nato per l'occasione, dove si stava stretti stretti ed i bimbi seduti al mini tavolo si lamentavano perché si sentivano ormai grandi per starci con i piccoli. Un vuoto lasciato dalle persone ed ancor di più dallo stato d'animo che sapeva ricreare il Natale. </span><br />
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;">Risate, discussioni, allegria, dissapori, giochi, ripicche e riavvicinamenti... c'era tutto intorno a quel tavolo... eravamo tutti lì, tutti insieme... ognuno con i suoi se ma forse e perché... ma, per una volta, il giorno di Natale ed ancor più la sera della vigilia con la voglia di dare e ricevere un abbraccio sicuramente ricambiato con il calore dell'affetto.</span><br />
<span style="font-family: Verdana;">Ed è così che il fantasma del Natale così come è arrivato se n'è andato lasciando poche buone emozioni e tanta amarezza per un tempo che cambia cose e persone e se ne va.</span>*marbe*http://www.blogger.com/profile/09531198607518422752noreply@blogger.com3tag:blogger.com,1999:blog-2373031409456123456.post-28719492810260584612011-12-11T04:40:00.002+01:002011-12-11T04:40:43.238+01:00Sono qui... ma ero là<span style="background-color: black; color: white; font-family: Verdana, sans-serif;">Dal 31 gennaio SPLINDER chiude i battenti e così ho dovuto sloggiare con il mio piccolo quaderno di pensieri tra me e me.</span><br />
<br />
<span style="color: white;"><span style="background-color: black; font-family: Verdana, sans-serif;">Sono proprio imbranata, più di due ore per trasferirmi qui... copia incolla di tutti i post e dei commenti sperando che ora non ci siano problemi di visualizzazione... sai com'è.</span></span><br />
<span style="background-color: black; color: white; font-family: Verdana, sans-serif;">Va bhè dai, hai fatto di peggio.</span><br />
<span style="background-color: black; color: white; font-family: Verdana, sans-serif;">Non farmici pensare, dovrei metter mano anche al sito... mi piacerebbe rinnovarlo un po' giusto quel tantino per renderlo "nuovo"... che ne dici?</span><br />
<span style="background-color: black; color: white; font-family: Verdana, sans-serif;">Devo cominciare a preoccuparmi? Mica ricomincerai con intere notti a lavorarci?</span><br />
<span style="background-color: black; color: white; font-family: Verdana, sans-serif;">Mah.. chissà! Però per ora chiudo qui e vado a nanna, ciao marbe a domani</span><br />
<span style="background-color: black; color: white; font-family: Verdana, sans-serif;">Ciao ernè, dormi bene</span>*marbe*http://www.blogger.com/profile/09531198607518422752noreply@blogger.com0