domenica 11 dicembre 2011

Dietro una curva...

giovedì, 06 agosto 2009
Basta una foschia che inaspettatamente, fuori stagione, nasconde i campi e le piante che ti circondano per riportare alla mente ricordi ancora molto vivi.. ricordi di cui ancora senti il sapore.. è un sapore incomprensibile che speri di non sentire mai più nella tua vita.. lo hai provato una sola volta "quella volta" ma quando ti ritorna alla mente provi lo stesso sconforto la stessa sensazione di vuoto mista a paura.. non sai neppure come definirla eppure la ricordi fin troppo bene la senti in bocca la respiri la provi sulla pelle.

E' una mattina di settembre ti aspettano un po' di chilometri per recuperare un documento andato perso, gli uffici aprono alle nove ma tu hai davanti più di due ore di viaggio per arrivare, ti alzi di buon'ora una bella doccia, colazione.. sei troppo abituata a farla appena alzata e la fai anche stamattina; controlli di avere tutto.. documenti tuoi e della moto.. tuta anti pioggia, non si sa mai il Passo della Cisa fa strani scherzi.. il casco integrale da legare sulla moto, in testa avrai il tuo solito jet perché mal sopporti l'altro ma se il tempo si mettesse al brutto ti riparerebbe meglio.. cassetta di pronto soccorso, sarà anche deviazione professionale come dicono ridendo i tuoi amici ma portarseli dietro non costa nulla e non averli potrebbe essere un problema.. sì c'è tutto.. ti vesti come si conviene.. hai tanti chilometri da fare.. nel frattempo la giornata si presenta.. c'è il sole.. meno male sarà più divertente.

Finalmente parti, c'è poco traffico sembra quasi che siano ancora tutti in ferie, arrivi all'autostrada in un battibaleno, ritiri il biglietto ed inizia il tuo viaggio. L'aria si scalda ed è piacevole è proprio una tipica giornata di fine estate, lungo la strada le piante vanno assumendo i colori tipici dell'autunno è uno spettacolo fantastico, attenta alla strada non ti lasci però sfuggire quelle immagini le memorizzi..peccato non hai preso la macchina fotografica. Il lungo interminabile e noioso rettilineo dell'autostrada del sole sembra non finire mai ma finalmente arrivi a Parma, deviazione per l'autocamionale.. gli Appennini sono lì e tra poco le loro curve saranno davanti a te.. finalmente.

Ti fermi a far benzina e dopo un caffè riparti pronta a divertirti.. senza esagerare.. non hai fretta di arrivare.. ecco iniziano.. una dietro l'altra le curve si aprono davanti a te una piega a destra una a sinistra poche macchine e nessun camion..ti sembra di essere padrona della strada come se quell'asfalto si modellasse assecondando le tue ruote è una sensazione bellissima.. credo che solo chi guida o ha guidato una moto può capire quella sensazione particolare.. Arrivi al Passo e ti fermi per un'altro caffè, vedi le auto che arrivano dall'altra parte e sono bagnate.. allora piove.. ma non lo sono poi molto e ti arrischi a continuare senza indossare la tuta antipioggia.

Riparti sperando che nel frattempo smetta.. di nuovo tante curve che affronti con un po' più di attenzione, non piove ma c'è foschia ed il fondo è umido, c'è tanta umidità che sembra di essere in pieno novembre.. il paesaggio è avvolto in nuvole basse che lo rendono spettrale, man mano che scendi la nebbia va diminuendo.. dai non mi manca più molto.. l'uscita di Aulla.. il rettilineo sul ponte.. il casello.. il raccordo con la Genova-Livorno e poi.. casa!

Con questi pensieri che ti fanno pregustare la vista dei tuoi monti il giretto al mare prima di andare in città ed in comune, entri nell'ultima galleria.. esci e dopo poco ti trovi un camion fermo in mezzo alla strada.. oddio che è successo non c'è nessuno solo lui.. rallenti e vedi che l'autista è lì in mezzo alla strada che ti fa segno di fermarti mettendosi le mani nei capelli.. ti affianchi e lo senti disperato gridare -io non c'entro erano già lì.. ma chi.. superi il camion che ti copre la vista ed anche tu vedi.. c'è una macchina ribaltata e semidistrutta in mezzo alla carreggiata istintivamente mentre ti fermi cerchi dentro l'auto.. nessuno.. è lì che ti accorgi di quei due corpi malamente sdraiati sull'asfalto.

Quasi ti manca il fiato.. è una sensazione dal sapore amaro.. dall'odore angosciante.. tanti feriti hai visto nei tuoi anni in ospedale.. ma non hai mai provato una cosa così.. era diverso lì eri preparata a riceverli qui no.. non dovevano essere lì.. parcheggi la moto vicino al guard rail e noti qualcosa a terra.. afferri subito di che si tratta.. ti avvicini alla prima persona.. è un uomo non più giovanissimo.. ti abbassi per aiutarlo ma capisci subito che non puoi fare nulla per lui.. ti guarda ma forse già non ti vede più.. e se ne va. Chiedi all'autista di coprirlo con qualcosa.. ma non ha nulla, ti avvicini all'altra persona una donna anch'ella non più giovanissima.. forse la moglie.. forse stavano andando in vacanza.. chissà..

E' messa molto male respira ma non può farcela, nel frattempo diverse auto passano tra il camion l'auto ribaltata i due corpi ma nessuno si ferma.. l'uomo del camion chiede a tutti di fermarsi ma niente da fare.. la donna segue la sorte del marito e se ne va.. si avvicinano due ragazzi francesi ai quali spieghi che non si può fare più nulla e chiedi se hanno un telo.. qualsiasi cosa per coprire le due persone che giacciono sull'asfalto come due fagotti buttati da un'auto in corsa, tornano con due plaid e con un gesto pieno di rispetto li coprono, urli agli automobilisti di avvisare al casello di ciò che è accaduto.. è passato troppo tempo da quando ti sei fermata.. nessuno è ancora arrivato.. l'uscita di Aulla è a solo un chilometro.. possibile che c'impieghino così tanto? Dai i tuoi dati al camionista sali in moto e corri verso il casello.. un chilometro fatto con il cuore in gola.. riferisci al casellante dell'incidente sul ponte e capisci che non ne sa nulla.. nessuno di quelli passati ha detto nulla e la rabbia più feroce ti assale avresti voglia di ammazzare il mondo.. chiedi di poter tornare indietro in attesa delle forze dell'ordine ma non te lo permettono, in caso di bisogno lasci i tuoi dati anche al casellante e te ne vai.. a malincuore ma lo devi fare.

Non è un bel viaggio l'ultimo tratto che ti aspetta.. negli occhi quelle immagini nitide in un paesaggio avvolto dalla foschia ed in bocca quello strano sapore dolce amaro.. te lo senti persino nel naso.. non lo hai mai sentito in vita tua.. cerchi di capire.. intanto ti stai avvicinando a Massa.. ecco l'uscita.. ti senti strana.. hai una strana pesantezza addosso e nel cuore.. nemmeno la vista dei tuoi monti ti dà serenità.. esci.. ti fermi.. scendi dalla moto e piangi.. piangi di un pianto che non capisci, di un dolore che non conoscevi.. quante volte ti sei trovata davanti alla morte.. quante volte l'hai affrontata e cercato di combatterla.. ed hai perso.. perché allora ti senti così? Cosa c'è di diverso?.. e lì ti rendi conto di cos'è quel sapore che ti senti addosso.. quelle morti eri preparata ad affrontarle.. queste no.. queste ti si sono presentate all'improvviso in una giornata dove tutto poteva accadere ma non di incontare la morte.. quella inattesa.. quella che non ti prepara.. quella che ti aspetta dietro una curva.. quella che ha deciso di prendersi due vite in mezzo ad un'autostrada in una brumosa mattina di settembre..
postato da bymarbe alle ore 15:37 | Permalink | commenti / commenti (pop-up)
categoria:
moto, sensazioni, tristezza, solitudine

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