giovedì 2 agosto 2012

Nostalgia di Casa

Ho nostalgia... nostalgia  di casa, del profumo delle pinete, del timo, dell'origano, del profumo dei boschi che in questa stagione si sente forte, del fresco lungo il fiume Frigido dove i ragazzi... e non solo... fanno il bagno nelle fredde acque.
Ci ho fatto un giro un attimo fa, sono partita da Massa, da Santa Lucia, e lungo la via Bassa Tambura ho percorso i sette chilometri che portano a Forno il paesino dove sono nata arrampicato sulle Apuane in una piccola vallata, quasi una spaccatura tra i monti. Oggi vi abitano circa 800 Fornesi ma ha provato a raggiungere quota 2.000 abitanti.


Grazie a Google per qualche tempo ho rivisto come dalla sella della moto il panorama che ricordo e conosco, ho sentito i sapori e gli odori e mi è venuto il magone. Che voglia di andarci, di starci qualche giorno camminando in mezzo ai boschi su per i monti.
Lungo la strada ho trovato due persone che riempivano le bottiglie d'acqua alla fonte, acqua di sorgente che arriva chissà da dove e che è lì alla portata del viandante dal tempo dei tempi.
La strada si snoda con il Frigido sulla sinistra fino a Canevara poi mi accompagna là in fondo a destra su su fino al bivio per le Guadine, ci vado faccio un giro... peccato, dalle immagini le grandi pozze preparate a puntino in tarda primavera non si vedono, è lì che arrivano anche i turisti a fare il bagno nel pomeriggio assolato dopo la mattina al mare, bagni e tuffi dalla montagna, dai grandi massi marmiferi portati verso valle dalle irruente piene negli anni lontani.

Torno sulla strada maestra e vado su, curva dopo curva ritrovo i riferimenti di sempre, la chiesa di Sant'Anna col la "mano del diavolo" una macchia scura che mia nonna raccontava essere appunto l'impronta della mano del diavolo... chissà poi perché si era appoggiato lì... non ricordo che ce lo abbia mai detto, ci faceva affrettare il passo e da lì diceva... era meglio non passare di sera.
La lapide di marmo che ricorda l'eccidio di 68 persone. No, non è la Sant'Anna di cui anche i libri parlano, ma quel 13 giugno 1944 a Forno anche mia mamma all'ora undicenne rimase in fila tutto il giorno con il resto del paeses ulla via del cimitero in attesa del fatidico... puntate... fuoco che per fortuna loro non arrivò ma 68 di quelle persone furono portate più a valle ed arrivati alla chiesa di Sant'Anna furono trucidate forse perché giunsero notizie dell'arrivo di truppe alleate ed essendo quella l'unica via di fuga i tedeschi, i fascisti non avrebbero avuto scampo.
Brutti ricordi questi anche per me che li ho solo sentiti raccontare.

Ecco il cartello, Forno, e via su su fino alla fine della strada, alla cava di marmo.
Mi fermo mi guardo intorno e... ci lascio il cuore... chiudo Google e cerco di cacciar giù il magone.

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